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mercoledì 5 novembre 2025

Il Widsith, antico poema anglosassone

 

Il Widsith, dal nome dello scop (bardo, cantore) che si presenta all’inizio del testo, è un poema in antico anglosassone, quasi sicuramente una trascrittura di una ben più antica tradizione orale. Diviso in tre parti principali, ai quali sono da aggiungere un’introduzione ed una parte finale, si presenta come una raccolta di popoli e tribù, sovrani ed eroi, alcuni assai noti e ricordati in molte altre fonti, altri più oscuri ma non per questo meno importanti o meno degni di essere ricordati.
Si tratta di un testo foriero di preziose informazioni per tutti coloro che si interessano di evo antico e alto medievale, oltre che per tutti coloro che si interessano delle tribù antiche e della loro storia.
Pur facilmente reperibile sul web il testo si rivelava, almeno fino ad oggi, privo di una traduzione nella nostra lingua rendendolo quindi poco fruibile anche per coloro che per un motivo o per l’altro non masticano bene la lingua corrente delle lande d’Anglia e abbiamo quindi pensato di fare cosa gradita nel tradurla e renderla disponibile sul nostro blog. Perché nessuna tribù venga dimentica.
Hailaz agli Dèi immortali! Hailaz ad ogni gente che in ogni epoca ne ha celebrato i riti e i miti!

 

Widsith

 

Widsith venne a parlare, schiudendo il suo tesoro di parole,

colui che più lontano aveva viaggiato sopra la terra

tra uomini e tribù e popoli—

spesso aveva prosperato sul pavimento della sala

con gradevoli tesori. Dai Myrgingas

traeva la sua stirpe. Egli, con Ealhild,

infallibile tessitrice di pace, per la prima volta

in cerca della dimora del re Hreth,

a oriente degli Angli, di Eormanric,

l’ira del distruttore di patti. Cominciò a dire molte parole: (1-9)

 

“Ho udito parlare di molti uomini che reggono le loro tribù!

Ogni principe deve vivere secondo i suoi usi,

un conte dopo l’altro deve governare la sua terra,

chi desidera prosperare sul suo seggio principesco.

Hwala fu uno di questi, il migliore del suo tempo,

e Alessandro, il più potente di tutti,

di tutto il genere umano, e più di tutti prosperò

tra quanti ho udito in tutta questa terra.” (10-17)

 

“Attila regnò sugli Unni, Eormanric sui Goti,

Becca sui Baningas, Gifica sui Burgundi.

Cesare regnò sui Greci e Celic sui Finni,

Hagena sui Holmrigs e Heoden sui Glomms.

Wita regnò sugli Swæfings, Wade sugli Hælsings,

Meaca sui Myrgingas, Mearchealf sugli Hundings.

Theodric regnò sui Franchi, Thyle sui Rondings,

Breoca sui Brondings, Billing sui Werns.

Oswine regnò sugli Eows, e Gefwulf sugli Yta,

Finn Folcwalding, la stirpe dei Frisoni.

Sigehere regnò più a lungo dei Danesi del Mare,

Hnæf sugli Hockings, Helm sui Wulfings,

Wald sui Wohings, Wod sui Thyrings,

Sæferth sui Sicga, Ongendtheow sugli Svear,

Sceafthere sugli Ymbra, Sceafa sui Longobardi,

Hun sugli Hætwera e Holly sui Wrosna.

Hringweald fu detto re degli Herefara.” (18-34)

 

“Offa regnò sugli Angli, Alewih sui Danesi—

egli fu il più fiero fra gli uomini,

eppure mai riuscì a prevalere su Offa;

ma lo uccise comunque, primo tra gli uomini,

quando era ancora fanciullo, grandissimo tra i regni.

Nessuno della sua età mai si sforzò

in imprese tanto grandi. Con una sola spada

egli estese i suoi confini verso i Myrgingas

accanto al fiume Eider—e da allora governò

poi gli Angli e gli Swæfings, poiché uccise Offa.” (35-44)

 

“Hrothulf e Hrothgar regnarono a lungo

in pace insieme, zio e nipote,

dopo che scacciarono la stirpe dei Vichinghi

e umiliarono le punte di lancia d’Ingeld,

abbattendo a Heorot la maestà degli Heathobard.” (45-49)

 

“Così ho viaggiato in molte terre straniere

per tutto questo vasto suolo. Là ho conosciuto

sia il bene che il male, privo dei miei congiunti,

lontano dal mio popolo libero, seguendoli ampiamente.

Perciò posso cantare e dire novelle,

trarre basse cose a motivo della moltitudine nella sala del idromele,

come mi resi utile tra i prescelti e gli eccellenti.” (50-56)

 

“Ero tra gli Unni e tra gli Hreth-Goti,

tra gli Sweomi e tra i Geati e tra i Danesi del Sud.

Ero tra i Wenlas e tra i Wærnas e tra i Vichinghi.

Ero tra i Gepthae e tra i Winedas e tra i Gefflas.

Ero tra i Sassoni e i Sycgas e tra gli Uomini-di-spada.

Ero tra gli Hronas e tra i Danesi e tra gli Heathoreams.

Ero tra i Thyringas e tra i Throndas,

e tra i Burgundi, dove ricevetti un anello—

là Guthhere mi donò uno splendido tesoro,

in ricompensa del mio canto. Non era un re indolente!” (57-67)

 

“Ero tra i Franchi e tra i Frisoni e tra i Frumtingas.

Ero tra i Rugas e tra i Glommas e tra i Rumwala.

Così pure ero tra gli Eatula con Ælfwine,

egli ebbe la mano più leggera di tutto il genere umano, per quanto ho udito,

nel dispensare le sue lodi, il più generoso nel distribuire gli anelli,

i lucidi bracciali, il figlio di Eadwine.” (68-74)

 

“Ero tra i Serkingas e tra i Seringas—

ero tra i Greci e tra i Finni e con Cesare,

colui che possedeva l’autorità sulle fortezze del vino,

sulle ricchezze e i suoi desideri, e sul dominio dei Wælas.

Ero tra gli Scoti e tra i Peohta e tra gli Scrid-Finni,

ero tra i Lidingas e tra i Leona e tra i Longobardi,

tra i pagani e tra gli eroi e tra gli Hundingas.

Ero tra gli Israeliti e tra gli Assiri,

tra gli Ebrei e tra gli Indiani e tra gli Egizi.

Ero tra i Medi e tra i Persiani e tra i Myrgingas

e i Mofdingas e persino contro i Myrgingas,

e tra gli Amothingas. Ero tra gli Thyringas dell’Est

e tra gli Eola e tra gli Ista e gli Idumingas.” (75-87)

 

“E rimasi a lungo con Eormanric,

là il re dei Goti mi fu prodigo—

mi diede un anello, l’origine dei cittadini,

che valeva seicento conteggi di monete,

oro battuto, secondo il computo della ricchezza—

lo diedi a Eadgils in suo possesso,

al mio signore protettore, quando tornai a casa,

a premio del mio caro, dopo che egli mi diede terre,

il podere di mio padre, il signore dei Myrgingas.” (88-96)

 

“E poi Ealhild mi donò un altro dono,

la regale regina di gloria, figlia di Eadwine.

Le sue lodi ho diffuso per molte terre,

quando dovevo parlare per mezzo di canti

là dove sapevo che sotto i cieli

la regina adorna d’oro distribuiva doni.” (97-102)

 

“Allora noi due Scillingas innalzammo un canto per il nostro signore vittorioso

con parola splendente, forte presso l’arpa, voci in accordo,

quando molti uomini, con animo superbo,

parlavano con arte, quanti lo sapevano fare bene,

cosicché mai fu udito canto migliore.” (103-108)

 

“Di lì vagai per tutta la patria dei Goti,

cercando sempre i migliori compagni—

questo avvenne nell’orda di Eormanric.

Cercai Hethca e Beadeca e gli Herelingas,

cercai Emerca e Fridla e i Goti d’Oriente,

anziani ed eccellenti, il padre di Unwena.

Cercai Secca e Becca, Seafola e Theodric,

Heathoric e Sifeca, Hlithe e Ingentheow.

Cercai Eadwine ed Elsa, Ægelmund e Hungar,

e quelle superbe schiere dei With-Myrgingas.

Cercai Wulfhere e Wyrmhere—spesso là non finiva la guerra,

quando le forze degli Hræda con spade temprate

dovevano difendere la loro antica sede

intorno ai boschi della Vistola contro il popolo di Attila.” (109-122)

 

“Cercai Rædhere e Rondhere, Rumstan e Gislhere,

Withergeld e Freotheric, Wudga e Hama—

quei compagni non furono mai i peggiori,

benché io li nomini per ultimi.

Spesso dalla schiera volava fischiando

la stridente lancia contro la feroce nazione—

incitando là dove brandivano l’oro della ferita

per uomini e donne, Wudga e Hama.

Così sempre compresi, in quel vagare,

che è più caro tra i dimoranti sulla terra

colui al quale Dio dà il regno degli uomini

da tenere, finché egli vive.” (123-134)

 

Così i menestrelli degli uomini si volsero a lasciare il vagabondare

per il mondo creato, per molte terre,

parlando quando occorre, dicendo parole grate,

sempre a sud o a nord, misurando

un canto assennato, non avari dei loro doni—

chi desidera innalzare gloria tra la moltitudine

per esercitare la sua autorità, finché ogni cosa fugge,

la luce e la vita insieme—egli compie lode,

avendo sotto i cieli fama duratura. (135-143)

 

Wid 1.   widsið maðolade || wordhord onleac

Wid 2.   se ðe monna mæst || mægða ofer eorðan

Wid 3.   folca geondferde || oft he on flette geðah

Wid 4.   mynelicne maððum || him from myrgingum

Wid 5.   æðele onwocon || he mid ealhhilde

Wid 6.   fælre freoðuwebban || forman siðe

Wid 7.   hreðcyninges || ham gesohte

Wid 8.   eastan of ongle || eormanrices

Wid 9.   wraðes wærlogan || ongon ða worn sprecan

Wid 10. fela ic monna gefrægn || mægðum wealdan

Wid 11. sceal ðeodna gehwylc || ðeawum lifgan

Wid 12. eorl æfter oðrum || eðle rædan

Wid 13. se ðe his ðeodenstol || geðeon wile

Wid 14. ðara wæs hwala || hwile selast

Wid 15. ond alexandreas || ealra ricost

Wid 16. monna cynnes || ond he mæst geðah

Wid 17. ðara ðe ic ofer foldan || gefrægen hæbbe

Wid 18. ætla weold hunum || eormanric gotum

Wid 19. becca baningum || burgendum gifica

Wid 20. casere weold creacum || ond cælic finnum

Wid 21. hagena holmrygum || ond heoden glommum

Wid 22. witta weold swæfum || wada hælsingum

Wid 23. meaca myrgingum || mearchealf hundingum

Wid 24. ðeodric weold froncum || ðyle rondingum

Wid 25. breoca brondingum || billing wernum

Wid 26. oswine weold eowum || ond ytum gefwulf

Wid 27. fin folcwalding || fresna cynne

Wid 28. sigehere lengest || sædenum weold

Wid 29. hnæf hocingum || helm wulfingum

Wid 30. wald woingum || wod ðyringum

Wid 31. sæferð sycgum || sweom ongendðeow

Wid 32. sceafthere ymbrum || sceafa longbeardum

Wid 33. hun hætwerum || ond holen wrosnum

Wid 34. hringweald wæs haten || herefarena cyning

Wid 35. offa weold ongle || alewih denum

Wid 36. se wæs ðara manna || modgast ealra

Wid 37. no hwæðre he ofer offan || eorlscype fremede

Wid 38. ac offa geslog || ærest monna

Wid 39. cnihtwesende || cynerica mæst

Wid 40. nænig efeneald him || eorlscipe maran

Wid 41. on orette || ane sweorde

Wid 42. merce gemærde || wið myrgingum

Wid 43. bi fifeldore || heoldon forð siððan

Wid 44. engle ond swæfe || swa hit offa geslog

Wid 45. hroðwulf ond hroðgar || heoldon lengest

Wid 46. sibbe ætsomne || suhtorfædran

Wid 47. siððan hy forwræcon || wicinga cynn

Wid 48. ond ingeldes || ord forbigdan

Wid 49. forheowan æt heorote || heaðobeardna ðrym

Wid 50. swa ic geondferde fela || fremdra londa

Wid 51. geond ginne grund || godes ond yfles

Wid 52. ðær ic cunnade || cnosle bidæled

Wid 53. freomægum feor || folgade wide

Wid 54. forðon ic mæg singan || ond secgan spell

Wid 55. mænan fore mengo || in meoduhealle

Wid 56. hu me cynegode || cystum dohten

Wid 57. ic wæs mid hunum || ond mid hreðgotum

Wid 58. mid sweom ond mid geatum || ond mid suðdenum

Wid 59. mid wenlum ic wæs ond mid wærnum || ond mid wicingum

Wid 60. mid gefðum ic wæs ond mid winedum || ond mid gefflegum

Wid 61. mid englum ic wæs ond mid swæfum || ond mid ænenum

Wid 62. mid seaxum ic wæs ond sycgum || ond mid sweordwerum

Wid 63. mid hronum ic wæs ond mid deanum || ond mid heaðoreamum

Wid 64. mid ðyringum ic wæs || ond mid ðrowendum

Wid 65. ond mid burgendum || ðær ic beag geðah

Wid 66. me ðær guðhere forgeaf || glædlicne maððum

Wid 67. songes to leane || næs ðæt sæne cyning

Wid 68. mid froncum ic wæs ond mid frysum || ond mid frumtingum

Wid 69. mid rugum ic wæs ond mid glommum || ond mid rumwalum

Wid 70. swylce ic wæs on eatule || mid ælfwine

Wid 71. se hæfde moncynnes || mine gefræge

Wid 72. leohteste hond || lofes to wyrcenne

Wid 73. heortan unhneaweste || hringa gedales

Wid 74. beorhtra beaga || bearn eadwines

Wid 75. mid sercingum ic wæs || ond mid seringum

Wid 76. mid creacum ic wæs ond mid finnum || ond mid casere

Wid 77. se ðe winburga || geweald ahte

Wid 78. wiolena ond wilna || ond wala rices

Wid 79. mid scottum ic wæs ond mid peohtum || ond mid scridefinnum

Wid 80. mid lidwicingum ic wæs ond mid leonum || ond mid longbeardum

Wid 81. mid hæðnum ond mid hæleðum || ond mid hundingum

Wid 82. mid israhelum ic wæs || ond mid exsyringum

Wid 83. mid ebreum ond mid indeum || ond mid egyptum

Wid 84. mid moidum ic wæs ond mid persum || ond mid myrgingum

Wid 85. ond mofdingum || ond ongend myrgingum

Wid 86. ond mid amothingum || mid eastðyringum ic wæs

Wid 87. ond mid eolum ond mid istum || ond idumingum

Wid 88. ond ic wæs mid eormanrice || ealle ðrage

Wid 89. ðær me gotena cyning || gode dohte

Wid 90. se me beag forgeaf || burgwarena fruma

Wid 91. on ðam siex hund wæs || smætes goldes

Wid 92. gescyred sceatta || scillingrime

Wid 93. ðone ic eadgilse || on æht sealde

Wid 94. minum hleodryhtne || ða ic to ham bicwom

Wid 95. leofum to leane || ðæs ðe he me lond forgeaf

Wid 96. mines fæder eðel || frea myrginga

Wid 97. ond me ða ealhhild || oðerne forgeaf

Wid 98. dryhtcwen duguðe || dohtor eadwines

Wid 99. hyre lof lengde || geond londa fela

Wid 100.              ðonne ic be songe || secgan sceolde

Wid 101.              hwær ic under swegle || selast wisse

Wid 102.              goldhrodene cwen || giefe bryttian

Wid 103.              ðonne wit scilling || sciran reorde

Wid 104.              for uncrum sigedryhtne || song ahofan

Wid 105.              hlude bi hearpan || hleoðor swinsade

Wid 106.              ðonne monige men || modum wlonce

Wid 107.              wordum sprecan || ða ðe wel cuðan

Wid 108.              ðæt hi næfre song || sellan ne hyrdon

Wid 109.              ðonan ic ealne geondhwearf || eðel gotena

Wid 110.              sohte ic a gesiða || ða selestan

Wid 111.              ðæt wæs innweorud || earmanrices

Wid 112.              heðcan sohte ic ond beadecan || ond herelingas

Wid 113.              emercan sohte ic ond fridlan || ond eastgotan

Wid 114.              frodne ond godne || fæder unwenes

Wid 115.              seccan sohte ic ond beccan || seafolan ond ðeodric

Wid 116.              heaðoric ond sifecan || hliðe ond incgenðeow

Wid 117.              eadwine sohte ic ond elsan || ægelmund ond hungar

Wid 118.              ond ða wloncan gedryht || wiðmyrginga

Wid 119.              wulfhere sohte ic ond wyrmhere || ful oft ðær wig ne alæg

Wid 120.              ðonne hræda here || heardum sweordum

Wid 121.              ymb wistlawudu || wergan sceoldon

Wid 122.              ealdne eðelstol || ætlan leodum

Wid 123.              rædhere sohte ic ond rondhere || rumstan ond gislhere

Wid 124.              wiðergield ond freoðeric || wudgan ond haman

Wid 125.              ne wæran ðæt gesiða || ða sæmestan

Wid 126.              ðeah ðe ic hy anihst || nemnan sceolde

Wid 127.              ful oft of ðam heape || hwinende fleag

Wid 128.              giellende gar || on grome ðeode

Wid 129.              wræccan ðær weoldan || wundnan golde

Wid 130.              werum ond wifum || wudga ond hama

Wid 131.              swa ic ðæt symle onfond || on ðære feringe

Wid 132.              ðæt se bið leofast || londbuendum

Wid 133.              se ðe him god syleð || gumena rice

Wid 134.              to gehealdenne || ðenden he her leofað

Wid 135.              swa scriðende || gesceapum hweorfað

Wid 136.              gleomen gumena || geond grunda fela

Wid 137.              ðearfe secgað || ðoncword sprecað

Wid 138.              simle suð oððe norð || sumne gemetað

Wid 139.              gydda gleawne || geofum unhneawne

Wid 140.              se ðe fore duguðe wile || dom aræran

Wid 141.              eorlscipe æfnan || oððæt eal scæceð

Wid 142.              leoht ond lif somod || lof se gewyrceð

Wid 143.              hafað under heofonum || heahfæstne dom

martedì 14 ottobre 2025

Genetica europea, aplogruppi e dna autosomico, una introduzione

 

Aplogruppo e autosomico, come capire il proprio test del dna in breve senza impazzire e senza finire a fare post deliranti sulla lobby dei genetisti danesi in qualche gruppo random. Cercheremo quindi di spiegarvi, nel nostro solito stile, semplice e diretto, le minime basi della genetica. Se avete fatto il test del dna e volete capirci qualcosa potete partire da qui.

Partiamo da un presupposto: le statistiche sulla percentuale degli aplogruppi non significa nulla per il singolo, puoi anche essere originario di una regione che ha statisticamente più esponenti dell’una o dell’altra macro tribù ancestrale ma l’aplogruppo è sempre e comunque trasmesso di genitore in figlio, tu porti lo stesso aplogruppo di ogni tuo antenato diretto maschio (se sei uomo) o di ogni tua antenata diretta femmina (se sei donna), non ci si sfugge.

Questo aplogruppo rappresenta la stirpe di ognuno di noi e in generale ci permette di capire a quale tribù ancestrale appartenessero i nostri antenati, almeno per quanto riguarda gli uomini, per le donne è comunque possibile ma generalmente più complicato ed è per questo che in questo primo articolo ci concentreremo proprio sui nostri antenati di sesso maschile, sulla loro origine e diffusione. Un altro articolo sugli aplogruppi femminili è in lavorazione e verrà pubblicato appena avrò raccolto il materiale necessario.

 

I principali aplogruppi maschili europei, qui divisi per macrogruppo tribale ancestrale, sono i seguenti:

-R1b/R1a, portati in Europa dai così detti indoeuropei (detti anche impropriamente ariani, nome che però sarebbe da applicare al solo ramo iranico) si tratta dei due rami dell’aplogruppo R originatosi nella Siberia settentrionale oltre 25000 anni fa. Il ramo occidentale (R1b L23 e successori) rappresenta gli antenati comuni di Celti, Italici, Germani, Reto-Etruschi, Dori, Frigi, Elleni ecc mentre il ramo orientale (R1a) rappresenta gli antenati comuni di Slavi, Sciti, Sarmati, Persiani, Indiani (principalmente diffuso fra i livelli più alti di Bramani e Kṣatriya, via via più raro nelle caste più basse) ecc

-I2/I1 cacciatori raccoglitori nativi europei rispettivamente del ramo continentale (I2, principalmente diffuso nei balcani e in sardegna) e scandinavo (diffuso principalmente in Svezia, dove rimane l’aplogruppo dominante, e in percentuali nettamente minori in tutto il resto del Nord Europa).

-N cacciatori raccoglitori siberiani e asiatici, antenati di Finnici e Sami, ha il suo picco in Finlandia ma si ritrova ad alta intensità per tutta la parte settentrionale del continente Asiatico

-E, G2, J2, T agricoltori neolitici arrivati da nord Africa (aplogruppo E, originario dell’Etiopia settentrionale), medio oriente (aplogruppo G e derivati, originatosi nell’altopiano iranico, Anatolia e Caucaso (aplogruppo J, originario della penisola arabica e da lì separatosi in un ramo caucasico J2 ed in uno medio orientale J1, nel caso del J2 questo era presente in maniera minimale nelle prime ondate di agricoltori in Europa occidentale ma molto presente in Grecia e Balcani, rappresenta infatti, insieme al l’aplogruppo E, il più diffuso nei greci pre-elleni, i cosiddetti pelagsi, e nella civiltà minoica) e Mesopotamia centrale (aplogruppo T).

Sono ovviamente presenti anche altri aplogruppi ma in percentuale decisamente minore e per questa introduzione, per non complicare troppo le cose ci limiteremo a questi.

Passiamo ora al livello successivo, se l’aplogruppo rappresenta la stirpe in senso verticale (ovvero da chi discendiamo in linea diretta) il dna autosomico è letteralmente ciò di cui siamo composti qui e ora ovvero l’unione di tutti i dna autosomici di tutti coloro che ci hanno preceduto e di cui portiamo traccia in noi, questo solitamente dipende molto dalla nostra regione d’origine, per quanto sia presenti eccezioni in alcune aree a grande variabilità genetica (in Italia le regioni per antonomasia sono Sicilia, per via di alcune zone a forte stanziamento lombardo-piemontese, Calabria e Friuli Venezia Giulia) la regola generale è che si assomiglia sempre alla media della propria zona geografica d’origine con qualche variazione dovuta alla storia familiare di ognuno.

A livello autosomico in Italia abbiamo quattro macro aree che sono il Nord (comprendente fino alla Toscana compresa), il Centro, il Sud e la Sardegna, quest’ultima unicum genetico lascito del neolitico europeo.

Sono comunque sempre possibili eccezioni come ad esempio alcuni siciliani orientali che rientrano geneticamente nella categoria dei centro-nord italiani per via delle migrazioni cui accennavo sopra, ma questo argomento verrà trattato a parte in più articoli sulla genetica italiana e su alcuni stereotipi e verità ad essa legati.

Per oggi ci fermiamo qui, nella speranza di aver fatto un po’ di chiarezza in un argomento spesso non capito, banalizzato o traviato per quella o quell’altra ideologia post moderna.

Se avete dubbi, curiosità o semplicemente avete fatto il test e volete chiedere chiarimenti siete sempre invitati a commentare il post sulla pagina Facebook o a contattarci direttamente sulla stessa.
Alla prossima!

 

Hailaz Wodanaz!

lunedì 21 luglio 2025

Speciale racconti intorno al fuoco

Un caro saluto a tutti voi che seguite il nostro progetto. 

Torniamo, dopo fin troppo tempo, con uno dei nostri pdf speciali, una serie di racconti ispirati e devoti al mito, ambientati in un orizzonte cronologico contemporaneamente storico e senza tempo, che spazia dal paleolitico alle età dei metalli. 
Per il mito e per gli Dèi!
Hailaz!

https://drive.google.com/file/d/19auJyTgbrIt8b8Y5glv6dpdCpnqLnw7X/view?usp=sharing

giovedì 24 ottobre 2024

Alfabeto indoeuropeo da cantare, per grandi e piccini (articolo ben poco serio)

 

A come allegro abigeato e andiamo a bruciargli la casa

B come bell beaker e botte da orbi (poveri N parola, che poi sarebbero i neolitici)

C come cuz (pecora arrosto) o cavallo cavallo

D come dioboia quanto era bella la steppa Ponto-Caspica

E come erameglioquandoceralvi (quel lvi è Alachis)

F come finferli (sono buoni) o come finnici (sono bravi e accettano i vescovi con l’accetta)

G come gnomi ghibellini gigachad devoti a Godan (noi)

H come Hroduwald (amico nostro, urla fortissimo e rotea un’ascia danese sopra la testa di quelli a cui vuole bene ma è simpatico e gentile)

I come indoeuropei, ma era più bello il vecchio nome con la a

L come Liutprando (sobrio vescovo di Cremona del X secolo) e Lalli (vedasi lettera F)

M come mongoli, lontani parenti da lato materno dei nostri cavalli (cavalli) e il “comportamento da” che fa da linea guida nelle riunioni di redazione

N come nanna beata dopo dodici pinte di birra

O come orcodighel vecio, che storia

P come prepuzio (è sempre bello averne uno) o come papera

Q come Qui, Quo e Qua

R come razzia ai danni dei bizantini

o come razzia ai danni dei franchi

o come razzia ai danni del paese oltre la collina

S come spranga (o spaccare, o strofinare)

T come Tatone il Re longobardo con il nome più affettuoso

U come urlare fortissimo da una montagnola all’altra prima di incontrarsi sul campo di battaglia per la rissa settimanale con gli abitanti della collina vicina (presenti guerrieri dodici, contadini ventisette e tizi a caso di passaggio otto) risultante in feriti quattro, morti nessuno e ubriachi tutti

V come va che voba Pavmaveggio

Z come zuffa o come zuppa o come zappa o come zazzera

martedì 15 ottobre 2024

Speciale Seidr PDF

 Un buon giorno a tutti coloro che seguono il nostro progetto, torniamo dopo parecchio tempo con i nostri pdf stampabili in questo caso con una raccolta di un lungo articolo sul Seidr uscito a puntate qualche anno fa. Si tratta di uno scritto ben documentato e ricco di fonti e valide argomentazioni, di gran lunga più ricco e completo di qualunque altro articolo reperibile sul web.


Che gli Dèi vi guidino!

https://drive.google.com/file/d/1PQ8QM-7c0pFeU7hXSiTEQEJ6nvlYdhwm/view?usp=sharing

sabato 20 gennaio 2024

Tribù d’Eurasia, gli Equi

Storia: 


Popolo italico di probabile ceppo osco-umbro, stanziato a cavallo fra il Lazio orientale e l’Abruzzo, il loro territorio si poneva quindi a cavallo fra i domini dei Latini ad ovest, i domini dei Marsi ad Est, i vasti domini dei Sabini a Nord ed i domini degli Ernici a Sud. 

Le loro origini genetiche sono da ricercarsi, come per tutti i popoli italici, nell’etnogenesi che i nuovi conquistatori indoeuropei (WSH) giunti durante l’età del bronzo ebbero con i nativi Early European Farmers (EEF).

Dalle fonti in nostro possesso possiamo descriverli come un popolo ancora fieramente tribale, orgoglioso e volitivo, dedito alla razzia e alla guerra. 

Nonostante possedessero dei villaggi fortificati non è da escludere che avessero mantenuto tratti particolarmente arcaici come il semi nomadismo della classe pastorale-guerriera, come taluni passi farebbero intendere. 

Certamente sappiamo che erano decisamente meno urbanizzati dei propri vicini, per quanto già costruissero opere difensive in pietra, se questo fosse per via della propria posizione collinare e isolata o per via di una particolare indole non ci è dato ovviamente saperlo. 


Vengono citati da Tito Livio fra i primi e più ostinati nemici di Roma, talvolta in alleanzadella quale subirono successivamente l’espansione 

Sconfitti più volte dagli eserciti di Roma subirono nel 303 ante era volgare la fondazione di una colonia latina nel proprio territorio, Alba Fucens, cittadella che gli Equi, nonostante l’evidente inferiorità numerica e materiale, provarono senza successo ad assediare.

Sconfitti in campo aperto da Gaio Giunio Bubulco Bruto, che per questa vittoria ottenne in Roma un trionfo, vennero definitivamente sottomessi all’autorità romana pur potendo conservare una limitata forma di libertà locale, continuando a vivere nei propri villaggi e secondo i propri usi seppur venendo con il tempo assorbiti dai più numerosi e avanzati vicini. 


Tradizione: 


La Tradizione degli Equi si inserisce nel solco di quella dei popoli osco-umbri al cui ceppo apparteneva (e sulla quale faremo articoli appositi, intesi a rappresentare la tradizione nel suo complesso e i suoi legami con i riti tradizionali arcaici degli altri popoli celto-italici), la particolarità più importante di cui abbiamo notizia riguarda il collegio sacerdotale romano dei Feziali, un corpo sacro dedicato alle pratiche rituali necessarie affinché la guerra dichiarata fosse giusta davanti agli occhi degli detti, ovvero conforme allo Ius, a riprova dell’importanza, in special modo nella Roma arcaica, tribale e monarchica, della Tradizione e del sacro culto divino. 


Per chi volesse approfondire questo collegio sacerdotale vi lasciamo il link di un blog amico che tratta più specificatamente le tradizioni italica: 


https://ilfuocoeterno.blogspot.com/2020/03/la-guerra-ius-ta-i-fetiales.html?m=1 






giovedì 18 gennaio 2024

Tribù d’Eurasia, un’introduzione

Un saluto a tutti voi che seguite questo progetto, come penso abbiate notato l’attività della pagina, e del sito ad essa collegato, è andato scemando negli ultimi anni, complice la creazione di comunità locali di rito e alcuni problemi di natura personale che ci hanno spinto a mettere momentaneamente in pausa l’attività divulgativa per prediligere altre attività. 

Il progetto Le vie di Wodanaz però non si è certo interrotto e tornerà ora alle origini e agli obbiettivi per cui è nato: divulgare, nella maniera più semplice e diretta possibile, informazioni sugli Dèi immortali e sulle tribù che hanno popolato e ancora popolano la nostra bella Terra di Mezzo. 

Il titolo originale doveva essere Tribù d’Europa ma ho deciso di trasformarlo in Tribù d’Eurasia per poter ampliare l’area e le tribù di cui andremo a trattare.

Parleremo di tribù piuttosto note e relativamente conosciute come i Cenomani, i Veneti, gli Angli, i Piceni e i Longobardi così come di tribù meno note come i Khanty degli Urali o i Teleuti siberiani fino ad arrivare agli Evenchi e a tanti altri. 

Cercheremo di dare un’introduzione storica e spirituale, e cercheremo di farlo nella maniera che ci è propria, concisa e diretta. 


Perché? 


Perché il mondo in cui viviamo è sempre più caotico, imprevedibile e perso nei meandri del Kali Yuga, perché le macro realtà statuali, prese da competizioni esterne, prestano davvero poco attenzione alla preservazione delle tribù e delle realtà locali, perché nell’epoca dell’iperconnessione e del tentativo, ma tanto forte e pervasivo, di uniformare e appiattire ogni cosa saper guardare alla diversità e alle peculiarità spirituali di ogni gente è forse la più grande delle rivolte possibili. 


Perché nessuna tribù venga dimenticata. 


Che gli Dèi vi guidino,


A presto