A come allegro
abigeato e andiamo a bruciargli la casa
B come bell
beaker e botte da orbi (poveri N parola, che poi sarebbero i neolitici)
C come cuz
(pecora arrosto) o cavallo cavallo
D come
dioboia quanto era bella la steppa Ponto-Caspica
E come
erameglioquandoceralvi (quel lvi è Alachis)
F come
finferli (sono buoni) o come finnici (sono bravi e accettano i vescovi con l’accetta)
G come gnomi
ghibellini gigachad devoti a Godan (noi)
H come
Hroduwald (amico nostro, urla fortissimo e rotea un’ascia danese sopra la testa
di quelli a cui vuole bene ma è simpatico e gentile)
I come
indoeuropei, ma era più bello il vecchio nome con la a
L come
Liutprando (sobrio vescovo di Cremona del X secolo) e Lalli (vedasi lettera F)
M come
mongoli, lontani parenti da lato materno dei nostri cavalli (cavalli) e il “comportamento
da” che fa da linea guida nelle riunioni di redazione
N come nanna
beata dopo dodici pinte di birra
O come
orcodighel vecio, che storia
P come
prepuzio (è sempre bello averne uno) o come papera
Q come Qui,
Quo e Qua
R come
razzia ai danni dei bizantini
o come
razzia ai danni dei franchi
o come
razzia ai danni del paese oltre la collina
S come
spranga (o spaccare, o strofinare)
T come
Tatone il Re longobardo con il nome più affettuoso
U come urlare
fortissimo da una montagnola all’altra prima di incontrarsi sul campo di
battaglia per la rissa settimanale con gli abitanti della collina vicina
(presenti guerrieri dodici, contadini ventisette e tizi a caso di passaggio
otto) risultante in feriti quattro, morti nessuno e ubriachi tutti
V come va
che voba Pavmaveggio
Z come zuffa
o come zuppa o come zappa o come zazzera