Storia:
Popolo italico di probabile ceppo osco-umbro, stanziato a cavallo fra il Lazio orientale e l’Abruzzo, il loro territorio si poneva quindi a cavallo fra i domini dei Latini ad ovest, i domini dei Marsi ad Est, i vasti domini dei Sabini a Nord ed i domini degli Ernici a Sud.
Le loro origini genetiche sono da ricercarsi, come per tutti i popoli italici, nell’etnogenesi che i nuovi conquistatori indoeuropei (WSH) giunti durante l’età del bronzo ebbero con i nativi Early European Farmers (EEF).
Dalle fonti in nostro possesso possiamo descriverli come un popolo ancora fieramente tribale, orgoglioso e volitivo, dedito alla razzia e alla guerra.
Nonostante possedessero dei villaggi fortificati non è da escludere che avessero mantenuto tratti particolarmente arcaici come il semi nomadismo della classe pastorale-guerriera, come taluni passi farebbero intendere.
Certamente sappiamo che erano decisamente meno urbanizzati dei propri vicini, per quanto già costruissero opere difensive in pietra, se questo fosse per via della propria posizione collinare e isolata o per via di una particolare indole non ci è dato ovviamente saperlo.
Vengono citati da Tito Livio fra i primi e più ostinati nemici di Roma, talvolta in alleanzadella quale subirono successivamente l’espansione
Sconfitti più volte dagli eserciti di Roma subirono nel 303 ante era volgare la fondazione di una colonia latina nel proprio territorio, Alba Fucens, cittadella che gli Equi, nonostante l’evidente inferiorità numerica e materiale, provarono senza successo ad assediare.
Sconfitti in campo aperto da Gaio Giunio Bubulco Bruto, che per questa vittoria ottenne in Roma un trionfo, vennero definitivamente sottomessi all’autorità romana pur potendo conservare una limitata forma di libertà locale, continuando a vivere nei propri villaggi e secondo i propri usi seppur venendo con il tempo assorbiti dai più numerosi e avanzati vicini.
Tradizione:
La Tradizione degli Equi si inserisce nel solco di quella dei popoli osco-umbri al cui ceppo apparteneva (e sulla quale faremo articoli appositi, intesi a rappresentare la tradizione nel suo complesso e i suoi legami con i riti tradizionali arcaici degli altri popoli celto-italici), la particolarità più importante di cui abbiamo notizia riguarda il collegio sacerdotale romano dei Feziali, un corpo sacro dedicato alle pratiche rituali necessarie affinché la guerra dichiarata fosse giusta davanti agli occhi degli detti, ovvero conforme allo Ius, a riprova dell’importanza, in special modo nella Roma arcaica, tribale e monarchica, della Tradizione e del sacro culto divino.
Per chi volesse approfondire questo collegio sacerdotale vi lasciamo il link di un blog amico che tratta più specificatamente le tradizioni italica:
https://ilfuocoeterno.blogspot.com/2020/03/la-guerra-ius-ta-i-fetiales.html?m=1