In alcuni rilievi di urne etrusche risalenti all’età ellenistica è possibile trovare scene affettuose di una Pasifae che si prende cura del piccolo Asterione come anche riferimenti a Fufluns (o Puphluns), Areatha e Semia; questi ultimi nomi sono le versioni etrusche di Dioniso, di Arianna e di Semele.
Per i romani il toro divenne emblema di numerose legioni, basti pensare alla legio X Equestris, segno del fatto che i miles romani ne controllassero la forza attraverso una rigida disciplina, forza che per i Galli andava a coincidere con una delle tre virtù rappresentate dai raggi del triskelis ma da essi spesso solamente subita e raramente controllata (da qui deriva l’espressione furor gallico).
statuetta votiva in bronzo |
Riprendendo il concetto di stella posta al cento assoluto del labirinto e dunque dello Swastika, gli induisti identificano nel toro Nandi la cavalcatura di Śiva e della sua consorte, Parvati.
Nandi è guardiano del Dharma ed è anche portatore di Verità, di forza controllata, di virilità e fede nel divino. Essendo Nandi intermediario tra Śiva e gli uomini, questi prima di adorare la divinità debbono necessariamente ottenere la benedizione di questi la cui statua è posta all'entrata di ogni tempio śivaita.
Nandi fu anche maestro dei diciotto Siddhars, personalità versate in svariate dottrine ed arti che si spinsero sino agli angoli del mondo per potervi diffondere la loro conoscenza.
Nandi fu colui che insegnò agli uomini come danzare sulla scia della Danza di Śiva, parallelo di quella danza delle gru eseguita da Teseo dopo esser uscito dal labirinto ed aver così raggiunto Dioniso grazie ad Arianna, la sua Śakti.
statuetta bronzea di Nandi |
La figura di ‘Asterione - Nandi’ è dunque legata a quelle di fondatori e di re arcaici, una figura avversa che è sempre presente in quei miti dove gli eroi affrontano varie prove per poter ascendere alla realizzazione.
In conclusione si può asserire che ‘Asterione - Nandi’ sia il centro assoluto, statico ed immobile del Labirinto e dunque anche dello Swastika, un passaggio obbligato per qualsiasi iniziato che intenda raggiungere la beatitudine divina.
Gianluca Vannucci, in collaborazione con le vie di Wodanaz
P.S. L'autore di questo articolo ha anch'egli un suo blog di cui il link ora segue: https://ilfuocoeterno.blogspot.com/