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martedì 14 ottobre 2025

Genetica europea, aplogruppi e dna autosomico, una introduzione

 

Aplogruppo e autosomico, come capire il proprio test del dna in breve senza impazzire e senza finire a fare post deliranti sulla lobby dei genetisti danesi in qualche gruppo random. Cercheremo quindi di spiegarvi, nel nostro solito stile, semplice e diretto, le minime basi della genetica. Se avete fatto il test del dna e volete capirci qualcosa potete partire da qui.

Partiamo da un presupposto: le statistiche sulla percentuale degli aplogruppi non significa nulla per il singolo, puoi anche essere originario di una regione che ha statisticamente più esponenti dell’una o dell’altra macro tribù ancestrale ma l’aplogruppo è sempre e comunque trasmesso di genitore in figlio, tu porti lo stesso aplogruppo di ogni tuo antenato diretto maschio (se sei uomo) o di ogni tua antenata diretta femmina (se sei donna), non ci si sfugge.

Questo aplogruppo rappresenta la stirpe di ognuno di noi e in generale ci permette di capire a quale tribù ancestrale appartenessero i nostri antenati, almeno per quanto riguarda gli uomini, per le donne è comunque possibile ma generalmente più complicato ed è per questo che in questo primo articolo ci concentreremo proprio sui nostri antenati di sesso maschile, sulla loro origine e diffusione. Un altro articolo sugli aplogruppi femminili è in lavorazione e verrà pubblicato appena avrò raccolto il materiale necessario.

 

I principali aplogruppi maschili europei, qui divisi per macrogruppo tribale ancestrale, sono i seguenti:

-R1b/R1a, portati in Europa dai così detti indoeuropei (detti anche impropriamente ariani, nome che però sarebbe da applicare al solo ramo iranico) si tratta dei due rami dell’aplogruppo R originatosi nella Siberia settentrionale oltre 25000 anni fa. Il ramo occidentale (R1b L23 e successori) rappresenta gli antenati comuni di Celti, Italici, Germani, Reto-Etruschi, Dori, Frigi, Elleni ecc mentre il ramo orientale (R1a) rappresenta gli antenati comuni di Slavi, Sciti, Sarmati, Persiani, Indiani (principalmente diffuso fra i livelli più alti di Bramani e Kṣatriya, via via più raro nelle caste più basse) ecc

-I2/I1 cacciatori raccoglitori nativi europei rispettivamente del ramo continentale (I2, principalmente diffuso nei balcani e in sardegna) e scandinavo (diffuso principalmente in Svezia, dove rimane l’aplogruppo dominante, e in percentuali nettamente minori in tutto il resto del Nord Europa).

-N cacciatori raccoglitori siberiani e asiatici, antenati di Finnici e Sami, ha il suo picco in Finlandia ma si ritrova ad alta intensità per tutta la parte settentrionale del continente Asiatico

-E, G2, J2, T agricoltori neolitici arrivati da nord Africa (aplogruppo E, originario dell’Etiopia settentrionale), medio oriente (aplogruppo G e derivati, originatosi nell’altopiano iranico, Anatolia e Caucaso (aplogruppo J, originario della penisola arabica e da lì separatosi in un ramo caucasico J2 ed in uno medio orientale J1, nel caso del J2 questo era presente in maniera minimale nelle prime ondate di agricoltori in Europa occidentale ma molto presente in Grecia e Balcani, rappresenta infatti, insieme al l’aplogruppo E, il più diffuso nei greci pre-elleni, i cosiddetti pelagsi, e nella civiltà minoica) e Mesopotamia centrale (aplogruppo T).

Sono ovviamente presenti anche altri aplogruppi ma in percentuale decisamente minore e per questa introduzione, per non complicare troppo le cose ci limiteremo a questi.

Passiamo ora al livello successivo, se l’aplogruppo rappresenta la stirpe in senso verticale (ovvero da chi discendiamo in linea diretta) il dna autosomico è letteralmente ciò di cui siamo composti qui e ora ovvero l’unione di tutti i dna autosomici di tutti coloro che ci hanno preceduto e di cui portiamo traccia in noi, questo solitamente dipende molto dalla nostra regione d’origine, per quanto sia presenti eccezioni in alcune aree a grande variabilità genetica (in Italia le regioni per antonomasia sono Sicilia, per via di alcune zone a forte stanziamento lombardo-piemontese, Calabria e Friuli Venezia Giulia) la regola generale è che si assomiglia sempre alla media della propria zona geografica d’origine con qualche variazione dovuta alla storia familiare di ognuno.

A livello autosomico in Italia abbiamo quattro macro aree che sono il Nord (comprendente fino alla Toscana compresa), il Centro, il Sud e la Sardegna, quest’ultima unicum genetico lascito del neolitico europeo.

Sono comunque sempre possibili eccezioni come ad esempio alcuni siciliani orientali che rientrano geneticamente nella categoria dei centro-nord italiani per via delle migrazioni cui accennavo sopra, ma questo argomento verrà trattato a parte in più articoli sulla genetica italiana e su alcuni stereotipi e verità ad essa legati.

Per oggi ci fermiamo qui, nella speranza di aver fatto un po’ di chiarezza in un argomento spesso non capito, banalizzato o traviato per quella o quell’altra ideologia post moderna.

Se avete dubbi, curiosità o semplicemente avete fatto il test e volete chiedere chiarimenti siete sempre invitati a commentare il post sulla pagina Facebook o a contattarci direttamente sulla stessa.
Alla prossima!

 

Hailaz Wodanaz!