Aplogruppo e
autosomico, come capire il proprio test del dna in breve senza impazzire e
senza finire a fare post deliranti sulla lobby dei genetisti danesi in qualche
gruppo random. Cercheremo quindi di spiegarvi, nel nostro solito stile,
semplice e diretto, le minime basi della genetica. Se avete fatto il test del
dna e volete capirci qualcosa potete partire da qui.
Partiamo da
un presupposto: le statistiche sulla percentuale degli aplogruppi non significa
nulla per il singolo, puoi anche essere originario di una regione che ha
statisticamente più esponenti dell’una o dell’altra macro tribù ancestrale ma
l’aplogruppo è sempre e comunque trasmesso di genitore in figlio, tu porti lo
stesso aplogruppo di ogni tuo antenato diretto maschio (se sei uomo) o di ogni
tua antenata diretta femmina (se sei donna), non ci si sfugge.
Questo
aplogruppo rappresenta la stirpe di ognuno di noi e in generale ci permette di
capire a quale tribù ancestrale appartenessero i nostri antenati, almeno per
quanto riguarda gli uomini, per le donne è comunque possibile ma generalmente
più complicato ed è per questo che in questo primo articolo ci concentreremo
proprio sui nostri antenati di sesso maschile, sulla loro origine e diffusione.
Un altro articolo sugli aplogruppi femminili è in lavorazione e verrà
pubblicato appena avrò raccolto il materiale necessario.
I principali
aplogruppi maschili europei, qui divisi per macrogruppo tribale ancestrale, sono
i seguenti:
-R1b/R1a, portati
in Europa dai così detti indoeuropei (detti anche impropriamente ariani, nome
che però sarebbe da applicare al solo ramo iranico) si tratta dei due rami dell’aplogruppo
R originatosi nella Siberia settentrionale oltre 25000 anni fa. Il ramo
occidentale (R1b L23 e successori) rappresenta gli antenati comuni di Celti,
Italici, Germani, Reto-Etruschi, Dori, Frigi, Elleni ecc mentre il ramo
orientale (R1a) rappresenta gli antenati comuni di Slavi, Sciti, Sarmati,
Persiani, Indiani (principalmente diffuso fra i livelli più alti di Bramani e Kṣatriya,
via via più raro nelle caste più basse) ecc
-I2/I1 cacciatori
raccoglitori nativi europei rispettivamente del ramo continentale (I2,
principalmente diffuso nei balcani e in sardegna) e scandinavo (diffuso
principalmente in Svezia, dove rimane l’aplogruppo dominante, e in percentuali
nettamente minori in tutto il resto del Nord Europa).
-N cacciatori
raccoglitori siberiani e asiatici, antenati di Finnici e Sami, ha il suo picco
in Finlandia ma si ritrova ad alta intensità per tutta la parte settentrionale
del continente Asiatico
-E, G2, J2,
T agricoltori neolitici arrivati da nord Africa (aplogruppo E, originario dell’Etiopia
settentrionale), medio oriente (aplogruppo G e derivati, originatosi nell’altopiano
iranico, Anatolia e Caucaso (aplogruppo J, originario della penisola arabica e
da lì separatosi in un ramo caucasico J2 ed in uno medio orientale J1, nel caso
del J2 questo era presente in maniera minimale nelle prime ondate di
agricoltori in Europa occidentale ma molto presente in Grecia e Balcani,
rappresenta infatti, insieme al l’aplogruppo E, il più diffuso nei greci
pre-elleni, i cosiddetti pelagsi, e nella civiltà minoica) e Mesopotamia
centrale (aplogruppo T).
Sono
ovviamente presenti anche altri aplogruppi ma in percentuale decisamente minore
e per questa introduzione, per non complicare troppo le cose ci limiteremo a
questi.
Passiamo ora
al livello successivo, se l’aplogruppo rappresenta la stirpe in senso verticale
(ovvero da chi discendiamo in linea diretta) il dna autosomico è letteralmente
ciò di cui siamo composti qui e ora ovvero l’unione di tutti i dna autosomici
di tutti coloro che ci hanno preceduto e di cui portiamo traccia in noi, questo
solitamente dipende molto dalla nostra regione d’origine, per quanto sia
presenti eccezioni in alcune aree a grande variabilità genetica (in Italia le
regioni per antonomasia sono Sicilia, per via di alcune zone a forte
stanziamento lombardo-piemontese, Calabria e Friuli Venezia Giulia) la regola
generale è che si assomiglia sempre alla media della propria zona geografica d’origine
con qualche variazione dovuta alla storia familiare di ognuno.
A livello
autosomico in Italia abbiamo quattro macro aree che sono il Nord (comprendente
fino alla Toscana compresa), il Centro, il Sud e la Sardegna, quest’ultima unicum
genetico lascito del neolitico europeo.
Sono comunque
sempre possibili eccezioni come ad esempio alcuni siciliani orientali che
rientrano geneticamente nella categoria dei centro-nord italiani per via delle
migrazioni cui accennavo sopra, ma questo argomento verrà trattato a parte in più
articoli sulla genetica italiana e su alcuni stereotipi e verità ad essa legati.
Per oggi ci
fermiamo qui, nella speranza di aver fatto un po’ di chiarezza in un argomento
spesso non capito, banalizzato o traviato per quella o quell’altra ideologia post
moderna.
Se avete
dubbi, curiosità o semplicemente avete fatto il test e volete chiedere
chiarimenti siete sempre invitati a commentare il post sulla pagina Facebook o a
contattarci direttamente sulla stessa.
Alla prossima!
Hailaz
Wodanaz!