Taluni vi vedono perfino una sorta di caos, un dis-ordine che si oppone all’ordine della Patria, intesa in senso superiore come terra dei padri, di tutti coloro che ci hanno preceduto.
Non è così, ovviamente, e sopratutto non è così per noi, sia nella redazione che nelle comunità vere e proprie. Tribalismo è ordine, condivisione, trascendenza e consapevolezza di lottare non solo per noi stessi ma anche per qualcosa di più, sia in senso spirituale, gli Dèi immortali ed il loro sacro culto, che in senso comunitario.
Essere tribù significa essere comunità e fare propri taluni valori di fratellanza, rispetto e condivisione, essere consapevoli di far parte di una realtà con limiti ben definiti, regole e tradizioni che verranno trasmesse anche a coloro che verranno dopo di noi.
Non deve interessare essere brillanti gioielli ma solidi anelli di una infrangibile catena.
Tribalismo è Ordine, Sacralità e Trascendenza, far parte di una Männerbund protesa verso l’altro, che possa lottare per la causa divina in questa vita e in quella che verrà.
Hailaz Wodanaz!
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