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domenica 5 luglio 2020

Fors Fortuna - parte I

Il 24 Giugno, nel giorno dell'antico Solstizio d'estate, si celebravano grandiose festività nella città di Roma come pure nel resto della penisola italica. Erano queste delle festività rituali che coinvolgevano particolarmente la plebe agreste e riguardavano la dea Fortuna nella sua dimensione di Fors-Fortuna, ossia di dea della sorte (i.e. fors, fortis latino per "caso, sorte").

LA DEA

Fortuna è un'antichissima dea italica, spesso raffigurata con una cornucopia ed il timone.
Cicerone testimonia di come questa, nel grande tempio presso Præneste (i.e. oggi Palestrina, RM) a lei dedicato, fosse raffigurata nell'atto di allattare Iuppiter e Iuno ancora bambini (cfr. Marco Tullio Cicerone, De Divinatione, XLI 85-86). Facente parte di un vasto complesso (i.e. il santuario della Fortuna Primigenia della fine del secolo II a.e.c.), il tempio della dea Fortuna presso Præneste era posto nei pressi di un santuario precedente, più antico, dove vi era un oracolo e vi si praticava il culto di Giove bambino; una sacerdotessa e un bambino estraevano rune da una scatola ed a seconda di queste si potevano trarre vaticini e carpire i mutamenti del Fato.

Statua romana di Fortuna

Fortuna Primigenia, madre di Giove e sovrana dei mutamenti del Fatum che se opportunamente adorata concede regalità, come anche la possibilità di dominare le correnti date dal mutare del Fato senza rimanerne schiacciati.

Moltissimi uomini importanti di Roma le furono devoti; fra questi vi erano il Divo Iulio e lo stesso Servio Tullio, il quale si dice le abbia dedicato ben ventisei templi.
Spesso nei suoi santuari faceva coppia con le divinità più importanti, basti pensare come a Præneste, presso i Latini, fosse venerata assieme a Iuppiter mentre come presso i Galli fosse venerata con Lúg (i.e. dio della luce della mitologia celtica); talvolta faceva coppia con Vulcano o con Vertumno, antichissimo dio oracolare etrusco-latino anch'esso presiedente ai mutamenti del Fato.

Gianluca Vannucci, in collaborazione con le vie di Wodanaz


P.S. L'autore di questo articolo ha anch'egli un suo blog di cui il link ora segue: https://ilfuocoeterno.blogspot.com/ 

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