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sabato 29 agosto 2020

Di democrazia, Atene, Sparta e società tradizionali

Partiamo da un assioma: quella odierna non è democrazia, tutt’altro, è semmai il contrario ovvero una dittatura umorale delle masse, un sistema di governo ondivago, senza una meta od una impostazione, etica o politica che dir si voglia.

Inutile quindi parlare di tomba della democrazia alla minima stupidata o altre menate simili perché questa è morta da un bel pezzo, almeno dal 146 era comune con la sconfitta della Lega Achea, la sua ridicola imitazione moderna, ammesso che sia mai stata viva, sta facendo esattamente ciò che ha sempre fatto: farfuglia, frigna, urla e sbraita, il tutto ben inteso senza mai concludere una mezza fava disegnata. 

Parliamo del resto di una rivisitazione ideologica distante anni luce dal modello originale, che prevedeva fra le altre cose una nettissima distinzione etnica e sociale, fra i cittadini, indoeuropei e con diritto di voto e doveri di servizio militare, e servi, generalmente pre indoeuropei. 

Ben lungi quindi dall’essere quella società egalitaria idealizzata nel maledetto secolo dei lumi la Democrazia era un sistema tradizionale nel quale la classe militare, ovvero i liberi, comandava. Sistema che comunque, alla prova della storia, si dimostrò tanto valido quanto quello della diarchia spartana, sistema che comunque può essere definito quasi più “democratico” (nel senso moderno) di quello della rivale Atene. 

Ogni Spartiata, purché sano, riceveva alla nascita un appezzamento di terra, il quale veniva poi coltivato dagli iloti, tale da garantirgli indipendenza economica per tutta la vita e consentirgli quindi di focalizzarsi su ciò che era davvero considerato importante: la preparazione alla guerra. Questo sistema, tradizionale e che trova paralleli, pur con varie differenze, in altri popoli, rendeva possibile la creazione di una élite militare relativamente numerosa e terribilmente efficiente che, con talune eccezioni, rappresentò per secoli un modello per tutta la Grecia e che ancora oggi viene eretto a modello da molte realtà.

Il concetto di Democrazia è quindi molto vasto e, come stiamo vedendo, spesso utilizzato a sproposito per difendere l’indifendibile e favorire una politica fatta di imbelli e ciarlatani che, in una società sana, sarebbero a svuotare pitali. 

Ma è inutile disperare, non senza agire. Si pensi piuttosto a come riportare alla gente consapevolezza e mentalità tradizionale, unico passo necessario per generare una società sana.

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