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mercoledì 3 febbraio 2021

Le case della Foresta Nera - parte XII

 
   Infine, è opportuno ricordare che i simboli di protezione cristiani e pagani, come ad esempio l’esagramma e il Wenderad, utilizzati anche nei luoghi di culto cristiani, venivano posti in luoghi della casa facilmente visibili mentre per i simboli a sgraffio venivano scelti punti più dimessi. Un individuo cristiano li userebbe con la coscienza gravata dal senso di colpa ma non potrebbe farne a meno, oggi come ieri.
   Il lettore rimarrebbe stupito da quanto queste enigmatiche considerazioni ricoprano un così vasto spazio nell’immaginario dell’abitante della Foresta Nera tanto da poter trovare somma espressione nella sua stessa abitazione. In ciò si può ritrovare una particolare tendenza degli abitanti delle foreste: la sua abitazione con tutte le sue peculiarità identifica quest’ultimo come inventore tecnico e pensatore. Come una volta disse l’indimenticato Hermann Eris Busse, l’abitante della Foresta Nera è «fondatore di una setta, biblista e ricercatore di Dio, conoscitore di incanti e benedizioni, di magia bianca e di magia nera, di rune e di Truden [19], di spiriti malevoli e benevoli».

Esempio di Wenderad (fra due soli dele Alpi) dal Rübenmichelhof

 
 
Note:
[19] Forse qui inteso come ‘pentacolo’ (Drudenfusz), il sost. f. regionale <Trude; -n> (allotropo ted. <Drude; -n>) va a indicare quell’entità demoniaca nota nel ted. alemanno e nel ted. svevo come Schrättele. Il sostantivo deriverebbe dal got. trudan > atm. trute 'incubo, apparizione (perturbante)' > bavarese Truderer.


Traduzione e note de 'le vie di Wodanaz' (M. Alimandi) da:
H. Schilli, Das Schwarzwaldhaus, in «Bad. Heimat» Nr. 40, 1960, pp. 259-272.  

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