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lunedì 16 settembre 2019

Giudizio e pregiudizio

Bisogna sempre guardare con sospetto ad ogni movimento di rottura, sia questo religioso, politico o ideologico. 

Nel momento in cui qualcuno dichiara che tutti coloro che l’hanno preceduto erano in errore e che la sua è l’unica vera via è lecito analizzare un attimo la cosa, e pensare cosa è più probabile: che fossero dei coglioni tutti gli antenati o che, molto semplicemente, sia colui che parla, ad esserlo. 

Questo vale per ogni ambito, sempre e comunque.

In questo vi è il valore incommensurabile del “pregiudizio”, tanto demonizzato nella nostra epoca malsana, la capacità di pre-giudicare un processo grazie alle conoscenze che ci sono state trasmesse e abbiamo fatto nostre. Tempi grassi tendono a creare un variopinto arsenale di tiepide illusioni, fra cui quella che la fiducia sia qualcosa da poter dare a prescindere, per pura bontà d’animo e senso di tolleranza. 

Non è così, la fiducia è un lusso che ci siamo potuti permettere grazie al sacrificio di coloro che ci hanno preceduto, coloro che hanno preso, tenuto e difeso contro tutti il pezzo di terra che abbiamo la fortuna di chiamare casa. 

Pensare che questo non sia più valido solo perché “siamo nel 2019” è, molto semplicemente, frutto di una delle illusioni di cui sopra. 


La verità è nei primordi, mai nel progresso. 

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