(ASI) In un momento di smarrimento culturale come questo è opportuno ricordare le nostre radici culturali effettive; è ciò che fece già Francisco Villar negli anni Novanta con la pubblicazione del testo “Gli Indoeuropei e le origini dell’Europa”.
Il testo di Villar (almeno per quanto concerne questa prima parte) si suddivide in tre sezioni aventi rispettivamente per temi chi sono questi indoeuropei, come vivevano e come pensavano e com’era la loro lingua.
Secondo A. Jager nel Caucaso si sarebbe parlata una lingua che sarebbe poi scomparsa ma che avrebbe lasciato eredi: greco, latino, lingue germaniche, celtiche, slave e persiano (ancora non si conosceva il sanscrito perché era il 1686).
Diverse denominazioni furono date alla “lingua comune”: scitoceltico, germanico e infine indoeuropeo. Gli studi più importanti furono quelli dei fratelli Schlegel, di Jones, di Bopp e Rask.
Articolo di Giulia Re
- https://agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/41091-gli-indoeuropei-e-le-origini-dell-europa-parte-prima
- https://agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/41303-gli-indoeuropei-e-l-origine-dell-europa-parte-seconda
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