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martedì 17 novembre 2020

Il paganesimo germanico nella musica Rock - parte I

La seconda metà del Novecento ha assistito a due fenomeni d’incredibile portata: l’avvento della musica Rock e il risveglio dei culti europei precristiani, specialmente di quella frangia del paganesimo riguardante le credenze nordico-germaniche.
Questi fenomeni, entrambi troppo importanti per essere esclusi dagli eventi significativi della nostra epoca, sono inevitabilmente finiti per incontrarsi e fondersi, generando così un notevole e crescente interesse verso determinate tematiche negli amanti delle forme più estreme del Rock ‘n’ Roll.
Non a caso, gran parte dei pagani risvegliatisi negli ultimi anni, ha trovato la propria iniziazione spirituale proprio grazie alla musica.
Prima di dilungarsi trattando l’enorme parentesi dell’Heavy Metal - genere estremo della musica Rock che conta innumerevoli artisti che non solo hanno abbracciato gli antichi culti, ma ne hanno fatto il proprio vessillo e marchio di fabbrica - è bene spendere qualche parola sul Rock classico dei ruggenti anni ’70, dove si possono trovare i primi esempi dell’incontro tra musica moderna e credenze arcaiche.

Partiamo dall’esempio più noto, il brano Immigrant Song dei britannici Led Zeppelin, datato proprio 1970, che può essere considerato il primo palese apripista verso questo genere di tematiche, con le sue liriche che raccontano di paesaggi innevati e incursioni vichinghe:

“Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve
dal sole di mezzanotte dove le calde sorgenti sgorgano,
il martello degli Dèi guiderà le nostre navi verso nuove terre
a combattere le orde, cantando e piangendo
Valhalla sto arrivando.”


Le stesse tematiche saranno ancora affrontate dal quartetto nell’evocativa No Quarter del 1973:

“Chiudi la porta, spegni la luce
no, non torneranno a casa stanotte.
La neve cade forte e… non lo sai?
I venti di Thor soffiano gelidi.

Indossano acciaio tanto splendente e forte,
portano notizie che devono arrivare,
scelgono il sentiero che nessuno percorre,
non hanno nessuna pietà.”


La scelta del gruppo di trattare suddetti temi deriva non tanto da un interesse storico/religioso quanto da una fascinazione per il misticismo, l’occultismo e l’esoterismo; fascinazione confermata sia dal fatto che, nel 1971, ogni singolo componente della band adottò come proprio logo e firma un simbolo occulto (derivato da sigilli alchemici e runici) personalmente rivisitato, sia dalla forte passione del chitarrista Jimmy Page per gli scritti dell’esoterista Aleister Crowley.
 
 
Luca Russomanno, in collaborazione con le vie di Wodanaz

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