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giovedì 19 novembre 2020

Il paganesimo germanico nella musica Rock - parte III

Il finire degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 hanno visto la trasformazione dell’Hard Rock in Heavy Metal. 
In quegli anni le differenze fra i due stili musicali erano minime e non degne di nota, eccezion fatta forse per la stoica opposizione di alcuni artisti Heavy Metal verso i culti giudaico-cristiani. 
È pur vero che, nei vari sottogeneri del Rock anni settanta, erano già presenti gruppi che dimostravano fascinazioni non indifferenti per la figura di Satana, principale avversario dei culti abramitici - esempi incontrovertibili sono gruppi come i Coven o i Black Widow – ma con l’affermarsi dell’Heavy Metal si è passati definitivamente alla fase successiva.
Riassumendo: il Rock ‘n’ Roll, da sempre etichettato come musica pericolosa e satanica, ha timidamente ammesso “Beh si, sono satanista…” e l’Heavy Metal ha aggiunto un fiero “…e me ne vanto!” a conclusione della frase.
Sul satanismo (o presunto tale) nella musica Rock si sono scritti innumerevoli testi ed articoli; è una parentesi che suscita ancora oggi stimolanti osservazioni e meriterebbe un discorso a parte, ciò che ci interessa è che parallelamente ad esso, in maniera forse più velata ma non meno forte, si è sviluppata nella musica Metal un altro tipo di opposizione ai summenzionati culti monoteistici.
 
Le prime liriche riguardanti il paganesimo germanico e la cultura nordica sono senz’altro imputabili agli svedesi Heavy Load, e dato il loro paese d’origine, non ci si stupisce più di tanto.
Tra i testi del loro album d’esordio del 1978 spicca sicuramente quello dell’ultima traccia, Son of the Northern Light, che è abbastanza eloquente:
 
“Thor cavalca nuovamente il cielo
ascolta il tuono, avverti il dolore.
Quando sentiamo i pagani piangere
estraiamo la spada, e i cristiani moriranno.
Avverti il dolore! Avverti il dolore!
 
Stanotte il Papa striscerà nel proprio sangue,
la testa di Gesù sta per rotolare,
i guerrieri cristiani hanno stuprato la terra
ed io sto piangendo da quando sono nato.
Avverti il dolore! Avverti il dolore!” 
 
Il risentimento verso il cristianesimo è palese, ed interessante è notare come i successivi versi sembrino riprendere il discorso dei Led Zeppelin, riproponendo addirittura quasi gli stessi versi del quartetto inglese:
 
“Valhalla, credo di star arrivando,
Valhalla, credo di star tornando da te.
Veniamo dalla terra del sole di mezzanotte
occhi blu e capelli biondi, meglio che fuggi.
Il vento sussurra racconti andati
su come abbiamo combattuto, su come abbiamo vinto.” 
 
Tale discorso prosegue rinforzandosi nei lavori successivi, con brani come, tra i tanti, Heathens from the North, Singing Swords e Roar of the North. La band adotta inoltre, sulle copertine dei propri dischi, quello che sembra essere un guerriero berserker – o un combattente vichingo generico secondo l’immaginario dell’epoca - come propria mascotte ufficiale. 
Sfortunatamente la proposta musicale degli Heavy Load non attecchisce più di tanto, portando la band a sciogliersi e riformarsi svariate volte durante la prima metà degli anni ottanta, senza riuscire a trovare una vera e propria stabilità o una qualche risonanza nel resto del mondo
 
 
Luca Russomanno, in collaborazione con le vie di Wodanaz 

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