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lunedì 7 dicembre 2020

Lo scisma dei tre Capitoli. Ostrogoti e Longobardi - parte V

In questo gran minestrone di problemi, anche i Goti ariani entrarono in subbuglio dacché, con la Sanctio Pragmatica pro petitione Vigilii emanata da Giustiniano, nel 554 i grandi latifondisti romani ottennero nuovamente i beni e le rendite che gli erano stati sottratti dai re ostrogoti, specialmente da Totila[12], allo scopo di ripristinare l’aristocrazia senatoria. Vi fu dunque un «[...] drastico cambiamento nel panorama dei possessores, con severa riduzione della percentuale dei Goti e con aumento vertiginoso degli orientali» (G. Arnosti, Venanzio Fortunato, nel contesto dello scisma aquileiese, in «Il Flaminio» n.15, Novembre 2006, p. 84) e persino le chiese ariane ravennati vennero spogliate dei loro beni, beni che su ordine di Giustiniano vennero assegnati all’episcopato cattolico. «Le stesse basiliche ariane furono subito reconciliatæ [...]» (G. Arnosti, Venanzio Fortunato, p. 84) all’episcopato cattolico tanto che i vescovi ariani dovettero trasferirsi altrove con i loro fedeli.
Partendo da simili presupposti, i Goti superstiti scelsero di ricorrere alla mimetizzazione religiosa convertendosi al cattolicesimo ma mal sopportando la politica imperiale, che era sostenitrice di Roma, decisero di legarsi agli scismatici. Non a caso «[...] le terre di più tenace adesione allo scisma coincidevano con le aree di massima concentrazione ostrogota. Non a caso nella Venetia alcuni facoltosi goti, Amara lectur e Guderit cum suis, compaiono fra gli oblatori del nuovo pavimento musivo nella cattedrale scismatica di Sant'Eufemia a Grado (consacrata nel 579)». (G. Arnosti, Venanzio Fortunato, pp. 84-85)
Per questa ragione frange consistenti di Ostrogoti cercarono di stringere accordi diplomatici con varie popolazioni limitrofe, come avevano in precedenza fatto con gli alamanni Buccellino e Leutari del 554[13].


Note

[12] Il regno del sovrano ostrogoto Totila era considerato illegittimo dall’imperatore Giustiniano, tanto da definire nelle Novelle ‘tyrannus’ il sovrano ostrogoto.

[13] Nel 554, come alleati, gli Ostrogoti e gli Alamanni condussero un attacco all’Italia Suburbicaria, «differentemente dai Franchi cattolici, “quelli che erano di origine alamanna, siccome erano di altra fede religiosa, spogliavano e distruggevano gli edifici sacri”». (G. Arnosti, Venanzio Fortunato, p. 85) 

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