Cerca nel blog

venerdì 9 agosto 2019

I cosacchi durante la seconda guerra mondiale - parte I

Durante la campagna contro l'Unione Sovietica della seconda guerra mondiale, Italiani e Tedeschi incorporarono alcune decine di migliaia di Volontari Cosacchi nel Regio Esercito, nella Wehrmacht e nelle Waffen SS.
I Cosacchi sono una popolazione che viveva e che tuttora vive nelle steppe meridionali dell'Ucraina e della Russia, principalmente vicino ai fiumi Don, Dnerp, Dunay ( i.e. Danubio ), Terek, Kuban, Volga, Ural e Amur, nelle zone in prossimità del Caucaso e anche del Mar Nero. Possedevano e tuttora possiedono una cultura ed anche una lingua tutte loro.
I Cosacchi, a differenza di altri popoli, non hanno mai conosciuto la servitù della gleba; il termine 'Kazak', o 'kozak' a seconda del dialetto o lingua, vuol dire appunto "uomini liberi". I Cosacchi erano totalmente indipendenti ed eleggevano il loro capo autonomamente; questi erano poi ortodossi praticanti anche se accettavano altre realtà religiose come buddhisti, musulmani e pagani.
I Cosacchi furono per lungo tempo una popolazione a sé stante finché nel 1721, una volta divenuti parte dell'Impero Russo, persero la loro autonomia; vennero infatti dichiarati Russi pur mantenendo intatte la loro cultura, le loro tradizioni ed i loro usi e costumi dietro previo giuramento di fedeltà allo Zar di Russia.

Durante la guerra civile scoppiata in seguito alla crisi del 1917, i Cosacchi mantennero il giuramento di fedeltà allo Zar e combatterono dalla parte dei Bianchi contro i Bolscevichi.
Fu per questo motivo che vennero perseguitati dal regime comunista; circa un milione di loro - ovvero un quarto dell'intera popolazione Cosacca - furono arrestati, deportati e uccisi.
Chi fra i Cosacchi ebbe i mezzi per farlo emigrò ad Ovest verso i Balcani o in altre realtà europee.

Per il trattamento riservatogli dal regime bolscevico con l'inizio dell'operazione Barbarossa ( i.e. attacco preventivo in terra sovietica portato avanti dalle forze dell'Asse ) i Cosacchi si arruolarono come volontari nelle file tedesche ed italiane nella speranza di potersi riprendere le terre, la libertà e l'autonomia strappategli dai Bolscevichi. Per un breve periodo di tempo riottennero le loro terre e ripresero ad amministrarle autonomamente come un tempo praticando l'Ortodossia Cristiana e rispolverando le loro tradizioni, usi e costumi.

Questo idillio però duro ben poco; con il crollo dell'Ostfront i Sovietici si ripresero le terre dei Cosacchi costringendoli a vagare nuovamente privi della loro patria.
Fu per questo che il 10 Novembre del 1943 l'alto comando tedesco promise ai Cosacchi un territorio dove poter vivere tranquillamente e autonomamente sino al loro previsto ritorno in patria a guerra finita.
Inizialmente i Cosacchi si stanziarono per un breve periodo in Bielorussia; successivamente, per via della guerriglia partigiana in Friuli che portò alla proclamazione della 'Repubblica partigiana della Carnia' nell'estate del 1944, il Comandante superiore delle SS e della polizia di Trieste Odilo Globočnik concordò con gli alti comandi tedeschi l'insediamento dei Cosacchi in Carnia al fine di contrastare i partigiani italiani.

Fu questo l'inizio dell'Operazione ATAMAN che nel giro di qualche settimana trasferì circa 22.000 cosacchi con le loro famiglie ed i loro animali, tra cui moltissimi cavalli e cammelli, a bordo di cinquanta treni merci militari ove si incontrarono con qualche migliaio di Cosacchi reduci dalle guerriglie anti-partigiane, per un totale di venticinquemila Cosacchi incluse le loro famiglie.
Crollata ad Ottobre la "zona libera" della Carnia, i Cosacchi iniziarono la costruzione della 'Kosakenland in Norditalien' e replicando nei villaggi a loro concessi la loro organizzazione, la loro cultura, la loro religione, i loro usi e costumi.
Il comune di Vergenis divenne la sede dell'Atamano ( i.e. capo supremo dei Cosacchi ) Pëtr Nikolaevič Krasnov già reduce della guerra civile in Russia contro i bolscevichi. Molti paesi vennero ribattezzati con i nomi delle città russe: Alesso fu ribattezzata in Novočerkassk, Trasaghis in Novorossijsk, Cavazzo in Krasnodar e Tolmezzo divenne la sede del Consiglio Cosacco.
I Cosacchi in quel periodo convissero in maniera pacifica con la popolazione locale, contrastando i partigiani che ogni volta tentavano di attaccare i vari paesi dove si erano insiediati gli stessi Cosacchi.
Spesso i bambini del posto giocavano con i bambini Cosacchi e gli stessi Cosacchi instaurarono buoni rapporti con la popolazione locale nonostante le radicali differenze etniche.

Articolo di Аврелиан Сороковский

Nessun commento:

Posta un commento