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domenica 11 agosto 2019

Su Budicca, simbolo di libertà

Sulla base di Tacito, si pensa che Budicca fosse di famiglia nobile. A circa sette anni sarebbe andata a vivere con una seconda famiglia, presso cui rimase fino ai 14 anni circa. Fu in questo periodo che apprese storia, tradizioni, religione e cultura delle tribù celtiche e imparò l'arte militare. Attorno al 47 tornò a casa e la sua famiglia la diede in moglie all'iceno Prasutago. La coppia ebbe due figlie.


Prasutago sperava di lasciare il regno ai suoi familiari, nominando co-erede l'imperatore romano. Secondo il suo testamento, dunque, il regno doveva essere equamente diviso tra la moglie, le figlie e l'Impero Romano, a quel tempo comandato da Nerone. 


Era pratica normale di Roma concedere l'indipendenza ai regni alleati solo finché erano vivi i re clienti, che però dovevano lasciare in eredità a Roma i loro regni, era così ovunque ed i romani violavano in maniera sistemica i patti che loro stessi avevano siglato, tradendo la parola data ogni volta questo potesse portare loro un vantaggio. 


Così, quando Prasutago morì, i suoi tentativi furono vanificati e il regno fu annesso dai Romani, come se fosse stato conquistato. Terre e proprietà furono confiscate e i nobili trattati come schiavi. Budicca protestò con forza: per tutta risposta, i Romani la umiliarono esponendola nuda in pubblico e frustandola, mentre le giovani figlie furono stuprate (come ammette lo stesso Tacito).


Sento spesso attaccare Budicca da fanatici romani di ogni risma ma ella non fu altro che un simbolo, la nobiltà celto-britanna la seguì perché era stufa di vedere le proprie prerogative usurpate da genti straniere, di dover temere costantemente stupri e angherie da parte della soldataglia romana, di sapere che per un capriccio di un tizio spelacchiato a Roma la propria casa, la casa avita, poteva esservi tolta per ricompensare il lecchino romano di turno.

Com'è che si dice? 


"Peggio per i popoli che non accettarono Roma che rimasero all'età del ferro" giusto?

 

Cosa te ne fai di un ponte di pietra, quando sei uno schiavo? A che giova avere un teatro o una strada lastricata quando non puoi nemmeno girare libero sulla tua terra? A cosa servono acquedotti e mura di pietra se devi obbedire ad una legge straniera?


La libertà per sé stessi e per i propri cari è un valore assoluto, molto più importante dei monumenti e delle comodità che può garantire una Roma qualsiasi.

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