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sabato 4 aprile 2020

Il mito di Shambala - parte III

Comunque, dopo questa breve panoramica iniziale passiamo al nodo centrale della questione: quale è l’utilità di questa ipotetica città? Perché esiste? Tutto nel Buddhismo (anche nelle sue incarnazioni più mistiche ed esoteriche), è direttamente o indirettamente finalizzato ad uno scopo preciso, pratico, attuabile e la città santa non è ovviamente da meno: Shambala rappresenta una roccaforte del Dharma, dell’ordine cosmico, ed il suo obiettivo è quello di intervenire in modo drastico, attraverso il suo Re, laddove questo ordine sembra essere destinato a rovesciarsi fatalmente. Ed infatti all’interno del Kālacakratantra è possibile ritrovare una profezia molto simile (con tutta probabilità direttamente debitrice) del mito indiano del Kali Yuga: all’interno di essa viene spiegato come il mondo cadrà vittima di ideologie materialiste e di false religioni/dottrine (il testo attacca direttamente le religioni monoteiste-abramitiche, con particolare astio riservato all’Islam, chiamato “mleccha-dharma” ossia religione dei barbari, data la sua invasione dell’India e la sua violenta persecuzione del Buddhismo) e prevede la scomparsa del Dharma dalla terra e le inevitabili perversioni/degenerazioni che si abbatteranno su di essa in modo implacabile. Alla fine di questa epoca oscura sembrerebbe esserci un vero e proprio terzo conflitto mondiale, atroce e violentissimo (indicativamente tra il 2300 e il 2400) che finirà con l’intervento risolutivo del Re Rudra Chakrin, incarnazione del Bodhisattva Manjusri:

Il cakravartin emergerà alla fine del tempo, dalla città che gli dei crearono sul Monte Kailasha. Ucciderà i barbari in battaglia con il suo esercito a quattro reparti, sull’intera superficie della terra. ... Raudra Kalki ucciderà Krinmati .... Poi andranno alla città che gli dei crearono sul Monte Kailasha dove vive Cakri. Allora, tutte le famiglie dell’uomo sulla terra godranno del dharma, di benessere e ricchezza. La terra selvaggia diventerà feconda e gli alberi si piegheranno sotto il carico di frutti – questo accadrà.
(Kālacakratantra)

Come si evince chiaramente dopo il conflitto la terra e l’umanità tutta vedranno la fine di ogni decadenza morale e spirituale: la realtà di Shambala infatti sarà estesa a tutto il pianeta inaugurando una vera e propria età dell’oro. Impossibile, come abbiamo detto, non farci venire in mente l’intervento di Kalki avatara di Vishnu descritto all’interno dei Purāṇa che, sopra al suo cavallo bianco, porterà la fine del caos e l’instaurazione dell’ordine sacro sulla terra. Ovviamente le interpretazioni del mito sono varie e molteplici e non ritengo qui necessario dilungarci su questo argomento controverso ulteriormente ma, concludo, puntualizzando come ogni ricerca spirituale vada, prima di ogni altra cosa, fatta all’interno di sé stessi con piena e severa determinazione:

“Monaci, siate di voi stessi un’isola, di voi stessi un rifugio, null’altro; fate che il Dharma sia per voi un’isola ed un rifugio, null’altro.”
(Samyutta Nikaya – 22,43)

Saverio Diomedi, in collaborazione con le vie di Wodanaz

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