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domenica 3 marzo 2019

I boschi sacri e l'albero cosmico- quarta parte

Albero cosmico e Pilastro del mondo presso i Sassoni è invece il sacro albero Irminsul; Rodolfo di Fulda descrive Irminsul come “universalis columna, quasi sustinens omnia”, ovvero come axis mundi, come pilastro universale (23).
La somiglianza con il Frassino cosmico Yggdrasill è evidente.
Il nome Irminsul (“Grande pilastro, “Grande albero”, “Possente albero”, “Albero dell’ispirazione”) d’altronde deriva evidentemente dal dio sassone Irmin (“Grande”, “Possente”, “Ispirato”, in norreno Jörmunr, "Grande"), che sembra essere un altro dei nomi di Óðinn / Wotan.
L’albero cosmico lo troviamo anche fra i Longobardi, che nel 569, guidati dal loro re Alboin (italianizzato in Alboino), invadono e ripopolano un’Italia devastata dalla peste e dalla guerra gotica-bizantina (24).
Quel valoroso popolo germanico, benché ufficialmente cristiano ariano al momento dell’invasione dell’Italia, conservava in realtà fortissime sacche di paganesimo al suo interno e tali resistenze pagane dureranno ancora per svariato tempo.
Lo stanno lì a dimostrare il culto della sacra arbor di Benevento, molto probabilmente legato a Wotan (25) e il rosone dell’abbazia di Pomposa, di origine longobarda, su cui campeggia un possente Irminsul (26).
L’apporto longobardo, fra l’altro, assieme a quello dei Visigoti, degli Eruli, degli Ostrogoti e di altre stirpi germaniche, porta una terza componente etnica fondamentale per il popolo italiano, quella dei popoli germanici, oltre a quelle precedenti dei popoli italici e dei popoli celtici.
Ma la nuova religione cristiana avanza.
La religione arcaica dei Germani vacilla e arretra, come già era accaduto alle religioni sorelle degli altri popoli Indoeuropei: Greci, Romani, Celti, e così via.
I boschi sacri, i grandi alberi sacri, i templi, vengono distrutti dai re e dai missionari cristiani in tutta Europa.
È un’intera Tradizione che scompare, è un’intera religione che si eclissa, sotto i colpi delle spade e fra i bagliori dei roghi.
Carlo Magno fa abbattere nel 772 il grande albero sacro Irminsul, distruggendo il santuario dei Sassoni, nella sua campagna contro quel fiero popolo pagano, che resiste valorosamente alla cristianizzazione.
I Sassoni ancora non si piegano e combattono con tutte le loro forze, ma alla fine vengono sconfitti, con sanguinose stragi, come quella terribile di Verden del 782, in cui 4.500 nobili sassoni sono giustiziati per la loro fedeltà all’antica religione.
“La Capitulatio de partibus Saxoniæ è il documento finale, terribile, di questa conversione forzata, che fu in parte anche un genocidio” scrive Franco Cardini, commentando inorridito gli eventi (27).
Dello stesso periodo sono anche le leggi del re longobardo cattolico Liutprando (712-744), che condanna e reprime il paganesimo del suo popolo, ancora non convertito del tutto, con la massima durezza (28).

Note:

23. bifrost.it/GERMANI/2.Cosmogonia/06-Yggdrasill.html

24. bighipert.blogspot.com/2013/07/la-peste-di-giustiniano-nella-historia.html e Procopio, La guerra gotica, Garzanti (2005)

25. S. Gasparri, La cultura tradizionale dei Longobardi, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo (2009)

26. bighipert.blogspot.com/2014/04/irminsul-il-pilastro-del-mondo.html

27. F. Cardini, Radici della stregoneria, Il Cerchio (2000), p. 118 s.

28. S. Gasparri, La cultura tradizionale dei Longobardi, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo (2009)

- Articolo di Fabrizio Bandini, che ringraziamo sentitamente per averci permesso di pubblicarlo

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