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lunedì 4 marzo 2019

I boschi sacri e l'albero cosmico- quinta parte

Stessa cosa accade ad altri popoli germanici del Nord Europa nei secoli successivi.
I nuovi re cristiani di Norvegia, Harald II° (961-970 ca.) e Olaf I° Tryggvason (995-1000) attuano una campagna violenta di cristianizzazione forzata, distruggendo i templi e i luoghi di culto pagani (29).
Sotto il regno di Tryggvason numerosi sapienti e fedeli dell’antica fede, che rifiutano il battesimo e la conversione, sono torturati e uccisi nei modi più crudeli (30).
La cristianizzazione ufficiale della Norvegia arriva a compimento nei decenni immediatamente successivi.
L’Islanda resiste sino all’anno 1000, quando si converte al cristianesimo, con una decisione del suo þing, e proibisce il culto pubblico della vecchia fede.
Tiene duro ancora la Svezia, che però cade poco dopo.
Nel 1087 il re cristiano Ingold I° conquista Gamla Uppsala, sconfiggendo e uccidendo il re pagano Sven il Sacrificatore.
Si ritiene che in quello stesso anno il re cristiano abbia fatto distruggere anche l’antico tempio pagano e fatto abbattere gli alberi sacri.
Cadeva così l’ultimo celebre baluardo dell’antica religione (31).
Le leggi cristiane proibiscono ovunque il culto pubblico della vecchia fede, compresi boschi, alberi, pietre e fonti sacre.
Chi vuole restare legato alla Tradizione degli antenati deve farlo di nascosto, pena severe condanne, sino alla morte.
Gli antichi Dèi dei Germani e delle genti scandinave sono fatti passare dalle nuove autorità cristiane come demoni, in una spietata opera di demonizzazione, come era già accaduto per gli Dèi di altri popoli Indoeuropei.
Nuove feste cristiane sono apposte sopra a quelle pagane: il Natale sopra a Yule (in norreno Jól), Pasqua sopra ad Ostara, e così via (32).
Ma i simboli della vecchia religione non sono del tutto dimenticati, sono solo stati occultati.
La resistenza dei popoli europei, la loro fedeltà all’antica Tradizione dei padri, obbliga le autorità cristiane ad un’opera di assimilazione e di sincretismo, oltre che di condanna e di demonizzazione.
L’albero di Yule diventa l’albero di Natale, il ceppo di Yule diventa il ceppo di Natale, la lepre di Ostara diventa il coniglio di Pasqua, e così via (33).
Anche i boschi sacri e l’albero cosmico della vecchia fede e della Tradizione arcaica non sono stati dimenticati.
Sono ancora qui, fra di noi.

Note:

29. S. Sturluson, Heimskringla: le saghe dei re di Norvegia, Edizioni dell’Orso, Vol. I° 2013, Vol. II° 2014, Vol. III° 2015, Vol. IV° 2017, Historia Norvegiae, Vocifuoriscena 2017, P. Jones N. Pennick, Storia dei Pagani, Odoya 2009, G. Chiesa Isnardi, Storia e cultura della Scandinavia, Bompiani 2015

30. Ibid.

31. Ibid.

32. P. Jones. N. Pennick, Storia dei Pagani, ed. cit. e N. Pennick, Pagan magic of the Northern Tradition, Destiny Books 2015

33. Ibid.

- Articolo di Fabrizio Bandini, che ringraziamo sentitamente per averci permesso di pubblicarlo

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