Fonti archeologiche
Come abbiamo visto, il lavoro delle volur era spesso itinerante e dunque non ha lasciato evidenze come luoghi di culto o altari (un reperto già poco rappresentato nella storia norrena).
Troviamo però in alcune sepolture (sia maschili che femminili) degli elementi caratterizzanti il Seiðr, in alcune talmente numerosi e palesi da aver stabilito una serie di oggetti collegati al Seiðr, che hanno permesso di caratterizzare tombe meno ricche.
Le sepolture hanno inoltre il pregio di poter essere identificate sia dagli strumenti che vi si trovano all'interno che dalle evidenze di comportamenti funerari inusuali; mentre la contestualizzazione non è così semplice per altri tipi di ritrovamento. Ad esempio sono numerosi i bastoni sicuramente impiegati per il Seiðr che sono stati rinvenuti come reperti isolati, ma la totale assenza di qualsiasi contesto rende impossibile caratterizzare in alcun modo il ritrovamento: sono stati sepolti o abbandonati per qualche ragione? Sono stati razziati e abbandonati da ladri di tombe? Sono stati utilizzati per consacrare un terreno o una zona? Potremmo andare avanti ad libitum con le ipotesi e non avremmo comunque gli strumenti per definire quale sia quella corretta.
Alcune delle tombe qui presentate (principalmente Bj 660, Klinta, Fyrkat, Kaupang e Oseberg) sono state fondamentali per definire gli elementi caratterizzanti la sepoltura di una völva, permettendoci poi di differenziarle da quelle delle donne di alto rango anche in tombe meno complesse e indicative (il tipo di sepoltura – cremazione, inumazione, camera, nave, carro – può essere correlato al rango sociale del defunto ma, come vedremo, ritroviamo sepolture di volur per ognuna di queste).
Per quanto riguarda le sepolture presentate, se non specificato l'indicazione sul sesso del defunto è stata dedotta dal suo corredo funebre, poichè anche in caso di presenza di resti organici non ne è stato testato il cariotipo. Tratterò qui solo le sepolture identificate archeologicamente come femminili. Tutte sono state interrate nel IX – X secolo.
Gruppo di Birka (Svezia)
Fig. 4: bastone di Bj 760 |
Loreta Fasano
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