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venerdì 16 ottobre 2020

Seið hòn leikin - parte VI

Fonti archeologiche

 

Gruppo di Birka (Svezia)

Bj 834, doppia inumazione in camera con carro, 932 ca.
Inumazione invernale di un uomo e una donna in una grande camera divisa in due. In una delle stanze si trova una piattaforma su cui sono deposti i resti di due cavalli, sepolti con paramenti costosi. I due umani nell'altra stanza sono stati invece sepolti seduti sulla stessa sedia, uniti da una catenella, deposto prima l'uomo e poi la donna, entrambi guardavano nella stessa direzione.
Questa testimonianza funebre è preziosissima, poichè ci fornisce un parallelo su saghe e resoconti: in Grettis saga e Njals saga ritroviamo una sepoltura comprendente ossa di cavallo, mentre nel racconto di Ibn Fadlan ritroviamo la stessa deposizione in camera e seduto su una sedia per un uomo particolarmente benestante, fornendo credito a quest'ultimo, spesso screditato racconto.
L'uomo e la donna sono abbigliati in modo tradizionale, da notare solo delle monete arabe (che forniscono la datazione) nelle scarselle e utilizzate come pendenti.Gli oggetti sparsi nella camera sono stati attribuiti all'uomo o alla donna secondo indicazioni sociali di genere classiche per questo periodo ma mi preme sottolineare come, poichè emerge la importanza sociale simile per entrambi, non possiamo essere certi dell'attribuzione. In tombe multiple schiettamente meno "paritarie" o disposte diversamente possiamo attribuire la proprietà degli oggetti con molta più certezza e in differenti casi donne sono state sepolte con oggetti tipicamente maschili, come armi e strumenti per lavorare il legno, e uomini con oggetti tipicamente femminili, come strumenti per la filatura.
Nella tomba sono stati rinvenuti oggetti per la cura femminile, armi, uno scudo, due paia di rampini per scarpe, un secchio, un carro, diverse scatole e contenitori di legno e un bastone di ferro decorato, con il manico a pomolo.
Alcuni di questi oggetti sono estremamente interessanti e ci danno indicazioni sullo status sociale rispettivo dei due defunti.
La presenza del carro colloca la donna ad un rango più elevato rispetto all'uomo: è un elemento tipico della sepoltura di donne importanti e si ipotizza fosse il mezzo di trasporto femminile per l'equivalente del viaggio verso il Valhalla – forse per le donne la sala di Freja? Troviamo dei paralleli anche nelle pietre runiche di Alskog e Levide - mentre non troviamo un equivalente per l'uomo, poichè i cavalli sono sepolti con paramenti per attaccarli al carro.
Sono presenti però due paia di rampini per scarpe che, in Gisla saga Surssonnar sono indicati per velocizzare il viaggio verso il Valhalla: probabilmente quest'uomo ci sarà dovuto andare a piedi, ma almeno si sono premurati di fornirgli un paio di ricambio.
Il secchio è un elemento particolarmente importante, trovato insieme al bastone in diverse sepolture. Un oggetto di fattura raramente raffinata, sembra quasi fuori posto insieme ai beni di lusso e importati di questi corredi lussuosi. Si è ipotizzato che, data la completa mancanza di tamburi rituali nei ritrovamenti, il bastone della völva fosse utilizzato per battere su questi secchi o sugli scudi, che sarebbero dunque identificabili come il vètt di cui parla Loki nel Lokasenna.

Per quello che mi riguarda, l'elemento più interessante è una lancia scagliata su entrambi i corpi, di cui sopravvive solo la punta infilata in profondità nella parete di legno della camera: è una delle più palesi dediche a Odino che ritroviamo in una sepoltura (i riferimenti nelle saghe sono numerosissimi: Ynglingasaga, Odino dichiara che tutti coloro che devono andare a lui devono essere marchiati con la lancia; Flateyjarbok: prima di una battaglia si scaglia una lancia che sorvoli i nemici per dedicarli a Odino; Vǫluspá: Odino scaglia una lancia su un esercito e da inizio ad una guerra). Questo ci permette di identificare i due occupanti come consacrati ad Odino, probabilmente un guerriero l'uomo e una völva la donna, identificata dal bastone (e ipoteticamente dal secchio).

Fig. 5: ricostruzione di Bj 834
 

Loreta Fasano

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