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domenica 31 gennaio 2021

Le case della Foresta Nera - parte IX

 
   In conformità all’aspra natura della zona che, con le sue abbondanti precipitazioni e le sue aride terre, può solamente offrire ai coloni una vita dura e secondo lo stile di vita riservato e diffidente degli isolati agricoltori dei masi, l’ornamentazione delle Schwarzwaldhäuser è senza pretese; quest’ultima è limitata all’occasionale configurazione dei supporti così come pure alle iscrizioni, alle benedizioni, ai simboli di prosperità (Heilszeichen) cristiani e precristiani sugli architravi delle porte, sugli angolari e sui supporti. Tutto ciò fa fede alla forma mentis appena descritta come pure alla consapevolezza che ne deriva ma al tempo stesso rivela parte dell’immaginario di chi abita la Foresta Nera. L’ornamentazione non ha il solo scopo di abbellire l’ambiente ma anche quello di benedire sia l’edificio che i suoi occupanti e di scacciare ogni male. Ciò include anche quei misteriosi simboli magici, afferenti a remoti usi rituali, incisi sulle porte e sui muri delle aie che tanto affascinano e stregano quegli individui predisposti e propensi alla magia.
   Oltre a quei segni con tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici o dodici punte che null’altro sono se non croci complesse - i cosiddetti ‘nodi delle streghe’ o ‘del Diavolo’ - vi era il quadrato del Sator che, comparso sin dal primo secolo cristiano, fu spesso usato nella Foresta Nera come vettore magico sino all’ultimo secolo (leggasi fine XIX secolo). 
   Nel leggere questa enigmatica formula da in alto a sinistra verso destra o verso il basso, da in basso a destra verso verso sinistra o verso l’alto si otterrà sempre il termine “SATOR”. Leggendo quest’ultima parola al contrario, si ha “ROTAS”. Il termine “AREPO” che compone la seconda riga restituisce all’inverso “OPERA” e il termine “OPERA” della penultima colonna invece se letto al contrario dà “AREPO”. La parola “TENET” che si trova lungo gli assi mediani del quadrato magico è palindroma; i due “TENET” vanno a tracciare il simbolo cristiano di salvezza, la croce, attorno a cui si raggruppano le restanti lettere.
 


 
 
Traduzione e note de 'le vie di Wodanaz' (M. Alimandi) da:
H. Schilli, Das Schwarzwaldhaus, in «Bad. Heimat» Nr. 40, 1960, pp. 259-272.

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