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martedì 15 gennaio 2019

Lo sciamanesimo e lo specchio, parte II

Le credenze dapprima esposte sono legate al rapporto fra l'individuo e la sua ombra; l’ombra rappresenterebbe l’anima dell’individuo.
La perdita dell’ombra in quanto correlata all'anima era dunque presagio di morte o quantomeno legata a quest'ultima - esemplari per quanto sinora detto sono i vampiri del folklore dell'est Europa i quali non riflettono loro stessi nello specchio.
Il fatto che i morti siano privi di ombra è da ascriversi agli antichi greci. Questi erano soliti fare sacrifici per i defunti a mezzogiorno proprio quando il sole è più alto e l’ombra minore.
Ciò spiega anche il perché l'infrangere uno specchio sia per molte genti presagio infausto o di morte; il rompere l’immagine riflessa nel vetro dello specchio equivale al perdere la propria anima.

Presso molti popoli c’è l’usanza di coprire gli specchi in casa quando qualcuno muore, poiché gli spiriti malvagi sono particolarmente attivi alla presenza del morto e potrebbero portare via la sua anima impressa negli specchi. 
In Germania si credeva che vedere la propria immagine riflessa dallo specchio, dopo la morte di un parente, avrebbe portato l'osservatore alla stessa fine.
I membri dei Khakass (i.e. popolo turco che vive in Russia) sono soliti affermare che “l'uomo è morto, il suo corpo imputridirà, ma la sua anima vivrà nella terra dei morti. Anche le cose devono essere uccise, in modo che le loro anime vengano fuori e seguano l’anima dell’uomo nella terra dei morti”. 
Per molti popoli, spezzare un oggetto del corredo funeraria equivaleva alla morte dell’oggetto spezzato; nasce cosi l’usanza di spezzare lo specchio del corredo funerario per farlo morire e quindi liberare l’anima che in questo modo può accompagnare l’uomo nel regno dei morti. 
Nell’Asia centrale alcuni riti includono la rottura di uno specchio - cioè dell’anima di una persona - al fine di impedire all’anima del defunto di tornare.
Un’altra pratica è quella di rompere lo specchio di una coppia - marito e moglie o amanti o parenti - in procinto di separarsi. Questa pratica affonda le sue radici nella credenza che quando due anime hanno vissuto insieme queste si fondano nello specchio. La separazione della coppia è definitiva quando sia i loro corpi e le loro anime si separano; la rottura dello specchio è ciò che separa quest'ultime.

Nel corso del tempo molte credenze si sono associate agli specchi dandogli anche una funzionalità positiva.
Nei prossimi tre punti vedremo come la sua forma rotonda e la sua capacità di riflettere il sole diedero vita alla correlazione fra sole e specchio, di come quest'ultimo fosse considerato fonte di acqua e di come fosse legato al principio femminile:
- Un motto lettone recita più o meno così: “quando il sole sorge risplende come uno specchio”

- Fra i Tagiki (i.e. popolo di stirpe iranica la cui antica lingua con forti caratterizzazioni indoeuropee li pone fra i più antichi abitanti dell'Asia centrale) lo specchio è associato all'acqua; stando a quanto sostengono lo specchio conterrebbe un corso d’acqua ed ogni volta che un eroe getta a terra uno specchio ne sgorgano specchi lacustri.
Fra i cinesi è diffusa la credenza che lo specchio attragga l’acqua della vita e le donne sono per questo solite appendere specchi ai loro letti. 

- Tra i tibetani lo specchio era simbolo opposto al simbolo fallico della freccia e per questo veniva associato alla vagina; aveva il curioso epiteto di "luogo segreto". 
Medaglioni provenienti dai tumuli funerari sciti rappresentano una dea seduta con lo specchio nella mano alzata.
Nell’India antica lo sposo era solito mettere nella mano della sposa uno specchio così da rendere il matrimonio terreno il riflesso di un matrimonio celeste. 

Orlando, in collaborazione con le vie di Wodanaz

Fonte ed Approfondimenti:
- Enciclopedia delle religioni, Mircea Eliade

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