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lunedì 7 gennaio 2019

Lo scudo: fortezza e nobiltà di spirito

“Perché l'elmo e la corazza uno li indossa per la sua sicurezza personale; mentre lo scudo protegge anche i compagni di fila.”

(Demarato, Re di Sparta, a coloro che gli domandavamo come mai gli spartani se la prendevano con quelli che gettavano lo scudo e non con quelli che si toglievano l'elmo e la corazza)

Lo scudo è stato uno dei primi, se non il primo equipaggiamento difensivo inventato dall’uomo. Dall’hoplon usato dagli opliti a quelli “a goccia” adoperati prima dai Normanni e poi dalle cavallerie che si resero protagoniste nei campi di battaglia del X secolo e infine a quelle nomadi asiatiche che si scontrarono molti secoli più tardi insieme allo Zar contro Napoleone. Uno strumento sulla cui superficie si dipingevano motivi che delineavano la propria appartenenza alla città stato, a una determinata religione e al proprio status all’interno della società.
Arma di difesa ma anche offensiva, molti difatti avevano un rinforzo centrale metallico detto umbone che poteva essere usato per colpire il proprio nemico provocandogli non pochi dolori, rendendola versatile e allo stesso tempo semplice.
Ora nel mondo moderno, un mondo che ha dimenticato l’onore, dove le menzogne e i sotterfugi sono all’ordine del giorno.
Chi non si allinea alla weltanschauung dei parolai protagonisti delle televisioni e dei nostri cellulari (ahimè sempre più presenti nelle nostre vite) viene “attaccato” da ogni direzione da pensieri inutili e dannosi che possono portarlo solo verso il basso.

Sarà allora che dovrà farsi scudo con i principi e i valori arcaici che compongono la sua fede e riempono lo spirito di quella unicità oggi così rara, per poi avanzare e farsi spazio tra le rovine di questa terra di mezzo verso il proprio divenire.
In un mondo da sempre in guerra uno scudo fa comodo.

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