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mercoledì 2 gennaio 2019

Atena

"Cominciò a cantare Pallade Atena, la gloriosa dea
dagli occhi splendenti, ingegnosa, dal cuore inflessibile,
vergine casta, intrepida signora dell'acropoli,
Tritogenia; il saggio Zeus la generò da solo,
dal suo capo venerabile, rivestita già delle armi da guerra
dorate e lucenti. Tutti gli immortali si stupirono
a questa vista: essa balzò fuori rapidamente
dal capo immortale, agitando un giavellotto acuto
davanti a Zeus egioco. Il vasto Olimpo sussultò
cupamente sotto l'urto della dea dagli occhi splendenti,
la terra emise un grido terribile, il mare si sconvolse,
gonfiandosi con flutti spumanti. Poi d'improvviso le onde
si fermarono, il luminoso figlio di Iperione arrestò
lungamente i veloci cavalli, fino a quando la vergine
Pallade Atena ebbe tolto dalle spalle immortali
le armi divine: ne gioì il saggio Zeus.
Così ti saluto, figlia di Zeus egioco:
io canterò te e anche un’altra canzone."

Inno Omerico ad Atena (XXVIII)

Atena, Dea dagli occhi glauchi, prima in battaglia, la vergine signora dell’Acropoli, molti sono i suoi nomi anche se essa, da coloro che davvero la venerano, è spesso chiamata, in maniera molto semplice, è Thèa, la Dea.

Protettrice di eroi, guida sicura al compimento del proprio destino, essa è figlia prediletta di Zeus, protettrice delle arti, della guerra e della sapienza.
Si narra che in tempi remoti il cronide giacque con Meti, Dea della prudenza e della sapienza, ma che dopo l’amplesso, colto da timore conoscendo la profezia che voleva i figli della Dea superiori in potenza al padre, Zeus la convinse ad assumere le sembianze di una goccia d’acqua e la inghiottì.
La Dea aveva però già concepito e tempo dopo il cronide fu colto da un terribile male al capo, doloroso al punto da consigliargli di rivolgersi a Efesto, fabbro degli Dèi, domandandogli di aprirgli la testa, egli, armato di ascia bipenne, aprì il cranio del figlio di Crono ed Atena ne uscì già adulta, armata di tutto punto.
La madre, infatti, le aveva forgiato una panoplia completa, ed era questo martellare a provocare al padre degli Dèi dolore al capo.
Ad ogni modo Zeus fu felice di questa sua figlia, ella divenne per lui la più cara della sua progenie.

Secondo una versione arcaica del mito, contenuta nella storia fenicia, Atena sarebbe invece figlia di Crono, padre degli Dèi. Questa versione, ad ogni modo, è comunque parecchio minoritaria ma ugualmente meritevole di essere conosciuta, il fatto che due o più miti possano essere discordi non inficia il loro valore.
Va sempre ricordato che il mito è prima di tutto istruzione, non verità letterale, esso è rappresentazione simbolica della verità primordiale.

Atena è protagonista di moltissimi miti, fra i più importanti vediamo quello relativo alla città di Atene, all’epoca ancora priva di un nome, e alla disfida fra Dèi per chi ne dovesse essere la divinità protettrice.
Oltre alla glaucopide vi era Poseidone in lizza per ottenere il patrocinio della città. Le due divinità si accordarono a questo modo: entrambi avrebbero fatto un dono agli abitanti della città, la disputa sarebbe stata decisa da quale, fra questi, sarebbe stato giudicato il più utile dai cittadini.

Il primo a procedere fu Poseidone, il Dio piantò il suo tridente nel suolo e da esso scaturì una sorgente, l’Enosìctono, però rimaneva pur sempre una deità marina e la fonte risultò quindi sgorgare acqua salmastra, buona per commerciare ma poco piacevole da bere.
Fu poi il turno della instancabile, essa offrì agli abitanti l’ulivo, pianta che avrebbe donato loro cibo, olio e legname e agli ateniesi piacque scegliere questo dono.
Secondo alcune fonti la scelta fu dettata, oltre che dall’effettivo gradimento del dono, anche dalla cautela: era infatti noto a tutti che Poseidone era una divinità assai difficile da compiacere, la Pallade Atena aveva invece una fama migliore, e fu quindi preferita.
Durante la guerra di Troia essa parteggiò per gli Achei, svolgendo attivamente il suo ruolo di guida di eroi positivi.
La lista di eroi che hanno avuto l’onore della sua guida in battaglia è lunga, fra costoro ricordiamo Perseo, Achille ed Eracle.

Ad essa era tributato onore e culto in tutta la Grecia, ed in buona parte del mondo antico, da parti di molti strati della società, così come egualmente diffuso fra le donne e gli uomini.

Nella città di Atene veniva celebrata in suo onore la festa delle Panathénaia, il 28 del mese di Hekatombaiòn, a cavallo fra i nostri mesi di Luglio e Agosto.

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