Noi non ci renderemo partecipi di azioni eclatanti bensì rimarremo in disparte ponendo giorno per giorno le fondazioni di un esercito silente che come dormienti sotto la Montagna possa perdurare al crollo del mondo; allora al chiaro suono di trombe d'argento marceremo in schiere ordinate a testimonianza dei secoli eterni e del sangue degli antenati.
Intoneremo allora canti di guerra per i nostri re passando per le contrade fredde e cupe, le quali immantinente ne saranno rischiarate.
Saremo portatori di luce fra le nebbie della Ragione.
Davanti al crepitio delle fiamme questo io sogno.
Sogno di giganti fra le nebbie, sogno i racconti delle genti passate narrati fra lunghe tavolate e le alte sale, sogno il freddo splendore delle lance e delle spade, sogno di battaglie e di re vittoriosi e di re caduti nella scura terra, sogno di quel che è stato e di quel che presto di nuovo sarà.
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