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martedì 9 aprile 2019

Spiritualità micenea - Atemitos

Nota: 
È necessario, prima di iniziare questa analisi delle principali divinità del pantheon miceneo fare un paio di piccole, ma decisamente necessarie, precisazioni: sappiamo generalmente poco del tipo di ritualità che dovevano seguire questa popoli, lo stesso vale per quelli che erano i ruoli attribuiti alle varie divinità, gli articoli di questa serie, pertanto, sono da intendersi come un tentativo non esaustivo e nemmeno infallibile, di dare un’idea della religione arcaica micenea/protogreca e del relativo pantheon, nulla di più e nulla di meno. Si tratta di scritti brevi, le informazioni in nostro possesso sono, purtroppo, assai limitate.

Atemitos

Forma arcaica di Artemide, figlia di Demetra nei miti più arcaici e di Zeus e Latina in quelli più recenti, destinata a diventare una delle divinità più amate delle Grecia classica.
Già conosciuta e celebrata in epoca minoica con il nome di Britomartis, legata probabilmente a forme di dendrolatria (culto arboreo, degli alberi) di tipo orgiastico diffuse su tutta l’isola di Creta.
La prima forma del nome in greco arcaico (lineare B) è A-ti-mi-te, già piuttosto simile si nominativi successivi.

Tramite il confronto tra composizioni ornamentali micenee e spartane ha permesso di accostare definitivamente la figura di Atimite a quella della Artemide Ortygia spartana, quest’ultima aveva un tempio nella capitale lacedemone nel quale essa veniva celebrata tramite danze rituali effettuato con maschere di legno dai tratti umanoidi, probabilmente si trattava di una versione “civilizzata” delle danze di cui sopra, o almeno questa è l’ipotesi generalmente presa in considerazione.
Questo culto di tipo orgiastico è quindi da collegarsi non solo alle ritualità della caccia ma anche ad un antico sostrato di tipo matriarcale, una probabile eredità pre-indoeuropea.

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