Cerca nel blog

martedì 30 aprile 2019

La battaglia di Tollensetal, parte II

Zinnringen con Spiralenringe
© WERNER HAUSMANN/UNIVERSITÄT GREIFSWALD

Procediamo ora con l’analisi della composizione degli scavi di Tollensetal; due sono le tipologie di scavi e si distinguono fra loro per la profondità stratigrafica dei reperti.
Il Weltzin 20 che si estende per 90 m lungo il corso del fiume e che copre un’area di ca. 360 metri quadrati è esemplificativo di quei siti a bassa profondità stratigrafica; gli scavi nel suddetto furono infatti facilitati dall’elevata posizione stratigrafica dei reperti come testimonia lo stesso Jantzen. La profondità media alla quale si potevano trovare resti umani era di 1.0 ± 0.2 m ed il terreno ne traboccava tanto che ponendo i diversi livelli altimetrici dei rinvenimenti su un unico piano ed analizzandone le sezioni pochi sarebbero i lembi di queste spogli da frammenti d’osso ed armi in selce ed in bronzo; basti pensare che in una sezione di soli 12 metri quadri furono rinvenute ca. 1478 ossa. Le sezioni che presentavano un’elevata concentrazione di resti umani erano separate fra loro da ampie zone vuote e le ossa lì rinvenute non seguivano spesso una distribuzione anatomicamente ordinata (e.g. una sezione dell’arto superiore di un dato individuo di ca. 25 anni è stato ritrovato a non poca distanza dal suo arto inferiore), segno che i corpi fossero stati sepolti a mucchi tardivamente, dacché già parzialmente decomposti, e con poca cura, dacché le acque del fiume con i loro flutti ne avevano alterato la disposizione. Il fatto che nelle suddette sezioni rari furono i ritrovamenti di anelli ed altri oggetti simbolo dello status dei combattenti fa pensare che i vincitori della battaglia, nel disporre a mucchi i cadaveri, abbiano sottratto quanto di prezioso e di desiderabile avevano portato con sé in battaglia, spogliandoli di fatto dei loro averi.
Per quanto concerne i siti caratterizzati da una bassa posizione stratigrafica dei reperti è possibile prendere ad esempio il Weltzin 32 ed il Wodarg 25, i quali restituirono resti umani ed animali anatomicamente distribuiti assieme con armi da getto e manufatti ornamentali ad una profondità media di 2.5 ± 0.5 m. Dall’elevata profondità stratigrafica, dall’elevata presenza di sedimenti, di resti di piccoli molluschi e di vari oggetti di pregio come anelli (e.g. ‘Spiralenringen’ in oro da 10 grammi ca. e di 2.9 cm di lunghezza e ‘Zinnringen’ di 3 cm di diametro, realizzati con un filo avente spessore di 4 mm) e pendenti vari rivenuti assieme ai resti dei loro proprietari è possibile dedurre che i due suddetti siti facessero parte del letto originario del fiume Tollense il quale si da subito aveva accolto i caduti; forse è per questo che i loro cadaveri non vennero spogliati dei loro averi dopo la battaglia come accaduto nel Weltzin 20.

L’enorme quantità di punte di freccia in selce e bronzo (ciò implica l’uso di archi), le numerose punte di lancia in bronzo (più rare quelle in selce), le mazze in legno ed i frammenti di pugnali e spade in bronzo così come l’uso della cavalleria (attestato dalle ossa equine rinvenute) lasciano presumere che la battaglia di Tollense abbia avuto luogo fra due fazioni aventi al loro interno soldati di professione supportati da gente comune. Fra i resti umani ve ne sono di appartenenti a giovani donne e bambini; stando ai dati etnografici è legittimo supporre che abbiano preso parte allo scontro occupandosi del vettovagliamento e del trasporto delle armi nella mischia della battaglia.

In conclusione, la ragione di questo scontro è da ascriversi alle tensioni sociali scaturite dalle migrazioni, migrazioni a loro volta legate ai drastici cambiamenti climatici che ebbero luogo nel 1200 a.C. (i.e. dal 1300 a.C. alla seconda metà del 1200 a.C. le Alpi della Mitteleuropa soffrirono la fase più intensa delle glaciazioni dell’Olocene come si può evincere dall’analisi dendrocronologica dei reperti arborei). La transizione alla ‘Urnenfelder Kultur’ (i.e. “Cultura dei campi di urne”, Mitteleuropa, va del 1300 al 800 a.C.) ed alla ‘Lausitzer Kultur’ (i.e. “Cultura lusaziana”, Germania centrale e Polonia, va dal 1300 al 500 a.C.) con la relativa introduzione della cremazione riflettono i cambiamenti epocali che la società dell’età del Bronzo stava sperimentando in quegli anni e siti come Velim-Skalka e Tollensetal ne sono la diretta e naturale manifestazione.




Fonti:

- “Krieg. Eine archäologische Spurensuche. Das bronzezeltliche Schlachtfeld im Tollensental, Fehde, Krieg oder Elitenkonflikt? - 6 November 2015 bis 22 Mai 2016”

Nessun commento:

Posta un commento