Dovessimo affidarci ciecamente alla seconda, i popoli nordici prima della conversione al cristianesimo non sarebbero altro che analfabeti, i cosacchi dei semplici briganti e ladri di vacche ed i dialetti vili variazioni di quello che spesso viene chiamato “italiano corretto”.
Spetta a noi, antica nuova gente, insegnare in questo mondo ai vecchi librari imbecilli che cultura non è certo imparare da un vecchio tanto quanto bugiardo “libraccio” bensì provare, questionare, dubitare con ragionevolezza, non smettere di domandare e mai accontentarsi di ciò che si è letto!
Spetta a noi, antica nuova gente, agire feroci contro l'ignobile libraio che nulla è se non che uomo di carta, plastica e pavidità.
Non scoraggiamoci, ricordiamoci invece di come Roma non cadde in un giorno; forse la nostra vittoria non sarà immediata ma non c'è di che disperare.
Gli Dèi sono con noi ed il vento gonfia le vele del nostro fato verso terre lontane ma prospere.
Liberi ed intrepidi torneranno gli uomini di questa terra e cara essa tornerà ai loro cuori; birra, mjöd e vino scorreranno a fiumi nelle aule degli Jarl e degli Atamani e canzoni verranno cantate da Bardi e Skáldi.
Nel presente siamo qui circondati da imbelli, ‘cantastoriacci’, serpi ed idioti di ogni sorta pronti ad ingannarci ad ogni rima, ad ogni rigo, ad ogni parola.
La nostra risposta a tutto ciò sarà una ed una sola: la cultura guerriera!
F. Eldvindur
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