Ritrovamento importantissimo, sugli usi cultuali di questi nostri antenati, è quello della grotta del Circeo, nella quale è stato trovato un cranio scarnificato, posto all’interno di un circolo di pietre.
Ad esso, in tutta probabilità era tributato un culto legato agli antenati (o agli eroi, è lecito presupporre).
Sempre riguardo alla possibilità di un “culto del cranio”, inteso probabilmente come sede dello spirito di un defunto illustre, è importantissimo citare il ritrovamento di Le Mas-D’Azil, un cranio femminile posto insieme ad un corno sopra una mascella bovina in cima ad una pila di detriti pietrosi, completa il ritrovamento un palco di renna, al quale è lecito attribuire, vista la ricchezza di ritrovamenti in inumazioni, un significato spirituale, forse legato a pratiche di tipo sciamanico.
Lo sciamanesimo, del resto, altro non è che la religione dei primordi, di esso si possono trovare tracce nei tempi più remoti, oltre che nelle società più naturali che sopravvivono ancora oggi.
Altro ritrovamento Neanderthal degno di menzione è quello relativo ad una sepoltura di un uomo insieme ad un orso, anche se non ci è dato sapere se esso avesse valenza totemica, come sarebbe più che ovvio ipotizzare, o se si trattasse di un riconoscimento al morto, seppellito con la sua ultima preda (o con chi aveva provocato la sua dipartita). Quale che sia la storia è evidente la ritualità dietro la sepoltura, anche se essa è un ulteriore tassello a favore della tesi, ancora non completamente dimostrabile, di un “culto dell’orso” preistorico.
Discorso a parte merita l’uso di fossili e oggetti di forme particolari da parte di questo antico abitante d’Eurasia, probabilmente in funzioni magica e/o estetica (ammesso e non concesso che per l’epoca le due concezioni potessero ritenersi separate).
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