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giovedì 25 ottobre 2018

Samhain e le cerimonie stagionali, parte I

Ci avviciniamo ad un periodo dell’anno nel quale fremono i preparativi per la cerimonia stagionale tra le più sentite: Samhain. Molto spesso le persone si fossilizzano sulla definizione di un giorno per la sua celebrazione arrivando ad adottare anche date di popoli geograficamente lontani; dimenticano però che più della data in sé è importante il periodo climatico visto che si tratta di una cerimonia stagionale legata a cicli stagionali e quindi al luogo geografico ed al clima, nonché alle usanze del popolo.
È inutile adottare a mio avviso date di popoli lontani; è più giusto concentrarsi sulle fasi climatiche del luogo in cui si vive non su quale sia il giorno tradizionalmente associato a simili cerimonie.
È giusto poi concentrarsi sul significato che le popolazioni attribuisce a quelle feste e sul modo di festeggiarle.

Le cerimonie in passato erano intese a drammatizzare la conclusione di un periodo di esistenza e a procurare, attraverso procedure semi-magiche, fertilità, prosperità, sole e/o pioggia per il futuro. 
Si distinguono diversi riti: 
- di mortificazione a simboleggiare la temporanea eclissi della comunità
- i riti di purificazione che puntavano ad eliminare gli elementi nocivi che potrebbero danneggiare la comunità 
- i riti di rinvigorimento che miravano a stimolare la crescita dei raccolti, la fecondità degli uomini e degli animali ed a garantire la quantità di pioggia e sole necessaria per tutto ciò in tutto l’anno
- i riti di giubilo erano quelli che chiudevano questo ciclo annuale di rituali sinora descritto e comprendevano un pasto in comune fra i membri della comunità allo scopo di rinsaldare i legami di parentela nel banchettare assieme con gli stessi Dèi; è in questa occasione che i defunti antenati ed i parenti in vita si ricongiungono. Si era soliti ricordare i fondatori della comunità e tutti coloro che non fossero più tra i vivi:
 
"i nostri fondatori sono con noi nello spirito" 

I Greci ritenevano che gli spiriti tornassero temporaneamente nelle feste Antesterie a cavallo tra Febbraio e Marzo mentre i Romani sostenevano che ciò accadesse nel corso dei Lemurialia che più delle volte si svolgevano nei primi di Maggio. I Mandei dell’Iraq e dell’Iran sono soliti celebrare una festa per i defunti ad inizio anno mentre le genti della Tailandia la celebrano in Aprile. 
Fra gli Hutsuli i riti di giubilo avevano luogo durante la Pasqua ed a Natale. 
Fra i Celti i riti di giubilo avevano luogo durante la festa di Samhain e sopravvivono ancora nella festa popolare chiamata Halloween.

Tutte le cerimonie stagionali vengono proiettate nel passato e nel futuro come escatologia. Le cerimonie stagionali che in origine erano strumenti funzionali del rinnovamento dell’esistenza annuale, divengono paradigmi dell’esistenza umana nel tempo; i festeggiamenti erano infatti legati ai periodi agricoli e di caccia, alla sopravvivenza della comunità e alla protezione dai fattori che potevano indebolire la comunità come la carenza di cibo o di selvaggina etc.

Note:
- giubilo: sentimento d’intima e intensa gioia, per lo più causato da qualche piacevole avvenimento e manifestato nelle parole e negli atti.
- Hutsuli: gruppo etnico-culturale ucraino.
- escatologia: dottrina che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del singolo.

Orlando, in collaborazione con le vie di Wodanaz

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