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lunedì 10 dicembre 2018

Contro gli imperi

Perché siamo contro gli imperi e gli stati burocratici? È una domanda che ci è stata posta più volte e che, talvolta, ci siamo probabilmente posti anche noi, vorremmo quindi con questo breve articolo rispondere a quanti ci hanno posto questa domanda oggi in maniera da poter agevolmente rispondere alla stessa anche in futuro.

Ecco, quindi, perché siamo contro Roma e tutti gli imperi:

-sono stati burocratici, centralizzati, che per funzionare necessitano di una folta schiera di imbelli burocrati 
-sono delle pialle culturali e spirituali che tendono ad assimilare quanto può essere loro utile e distruggere tutto il resto 
-nella loro organizzazione anche i comandanti diventano dei mercanti della guerra o, peggio ancora, dei semplici funzionari, non c’è spazio per l’eroismo aristocratico
-sono realtà corrotte nelle quali un imbelle, se dotato di mezzi e astuzia, può ottenere potere più di un uomo coraggioso e ciò è per noi inaccettabile. 
-in essi lo stato diventa un’entità da servire, più della propria famiglia e del proprio sangue. Anche questo per noi è completamente inaccettabile.

Siamo a favore di ogni specificità locale e di ogni espressione della spiritualità indoeuropea arcaica, la nostra non è un’opposizione etnica o basata su folli e francamente idiote teorie separatiste fra europei mediterranei e continentali, tutt’altro.
Difendiamo il diritto di ogni popolo e di ogni spiritualità ad esistere come entità specifica e non per “concessione”, facilmente revocabile, di un’entità astratta, asettica e lontana quale un impero. 
Il nostro messaggio è quindi rivolto a tutti: greci, insubri, tarantini, lucani, veneti e ancora siracusani, liguri, longobardi e sanniti sono nostri fratelli, e lo sono anche i romani, nella loro espressione tribale e locale, ovviamente, non in quella universalista che tanto male ha fatto alla nostra terra di mezzo. 
Siamo già stati, quasi tutti e per periodi variabili, schiavi di Roma, vogliamo davvero esserlo nuovamente? Davvero volete piegarvi e servire ancora quel principio che un tempo schiavizzò e sfruttò la vostra terra? 
Coloro che tradirono gli Dèi votandosi anima e corpo al Dio del deserto?
Siate fedeli a voi stessi, a ciò che davvero siete, siate tribù, figli della vostra terra, liberi davanti agli Dèi e agli uomini, non meri schiavi, perline colorate nel pallottoliere di una Roma qualsiasi. 
Questo è il nostro messaggio e la nostra lotta e non cambieremo strada.

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