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venerdì 28 dicembre 2018

Culto eroico, Re Penda

Parlando con un conoscente siamo arrivati a parlare di figure eroiche e di come entrambi sentiamo la necessità dell’esempio che questo possono, debbono, dare alle generazioni, di oggi e dei secoli a venire.
Questo fino a quando non ho poi parlato di quelli che sono gli eroi ai quali dedico culto, fra questi infatti ve n’è uno che se proprio non misconosciuto è, quantomeno, molto poco noto.
Si tratta di Penda, signore della guerra e Re di Mercia, vissuto più di tredici secoli fa.
Ma chi era costui e, sopratutto, perché ritengo sano e sacrosanto annoverarlo fra il numero degli Eroi? Per i cultori degli imperatori e dei grandi conquistatori egli potrà sembrare, nella sua circoscrizione geografica limitata, un personaggio di poco conto, quasi secondario ma per chi, come il sottoscritto, cerca l’eroismo al di là della mera apparenza egli è senza ombra di dubbio ben più che degno di ogni lode.
Di stirpa divina, discendeva per linea maschile dal Woden, il terribile Vate, padre del tutto, così infatti è riportato nella cronaca anglosassone:

“Penda, figlio di Pybba, figlio di Cryda, figlio di Cynewald, figlio di Cnebba, figlio di Icel, figlio di Eomer, figlio di Angeltheow, figlio di Offa, figlio di Wermund, figlio di Wihtlaeg, figlio di Woden”

Egli fu guerriero di grande valore, e grande del suo tempo.
In un’epoca in cui ormai la quasi totalità delle isole britanniche era nelle mani di regnanti traditori degli Dèi e della propria stirpe egli preferì rimanere fedele alla propria fede, non scelse come molti altri la via più comoda per rimanere al potere e non si piegò alle lusinghe e ai denari dei predicatori franchi, resistette e prosperò, pur in un regno circondato da nemici, e morì nella maniera più consona ad un’eroe, in battaglia, spada in pugno nonostante l’età avanzata, aveva infatti ottantuno anni.
Questo è, in breve, il perché, specialmente fra coloro che seguono la via antica con una particolare inclinazione al pantheon germanico, sarebbe d’uopo ricordare nei propri sacrifici questo campione della causa divina.

Concludo con la parte finale di un articolo ben più corposo, scritto sempre dal sottoscritto, dedicato alla storia vera e propria di questo personaggio:

“Finisce qui la vita terrena di Re Penda, morto a ottantun’anni, circondato dai propri amici e consiglieri, spada in pugno. Un uomo coraggioso, estremamente leale agli Dèi, alla propria fede e al proprio popolo, ora festeggia con gli Dèi e gli eroi nelle sale del Valhǫll, in attesa che giunga la fine di questa età del lupo.”

Per chi volesse approfondire le sue gesta consiglio di digitare, nella sezione “cerca” del nostro blog - nella sua versione “desktop” - il nome “Penda”.

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