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mercoledì 12 dicembre 2018

Le Tesmoforie

Festività autunnale dedicata al culto di Demetra Tesmofora, da Θεσμοϕόρος, legislatrice, in quanto a lei si doveva l’istituzione di usanze quali l’agricoltura o il matrimonio. 
Diffusa in buona parte delle città libere di Grecia e Magna Grecia, ad Atene essa era aperta solo alle donne di condizione libera, sposate con un membro del ceto cittadino che prendevano quindi il nome di Θεσμοφοριάζουσαι, thesmophoriazousai
Le cerimonie si svolgevano lungo tre giorni, durante il primo dei quali le donne, dopo aver vegliato una notte nel demo di Alimunte, salivano al santuario di Demetra Tesmofora. 
Questo primo giorno era detto “kathodos e anodos”, cioè discesa e salita. 
Veniva poi il secondo giorno di celebrazioni detto nesteia, digiuno, durante il quale le celebrante si purificavano digiunando, lamentando la scomparsa di Demetra e mescolando semi ai resti ormai marciti di suinetti sacrificati e a oggetti misterici della cui natura non ci è giunta alcuna notizia certa. 
Arrivava quindi il terzo ed ultimo giorno di celebrazioni, detto kalligenèia, bella nascita, durante questo giorno venivano offerti sacrifici a Demetra sotto forma di cereali ed altre libagioni, veniva quindi cotta la carne degli animali sacrificati (probabilmente seguendo l’usanza che prevedeva che ossa e grasso venissero bruciati come offerta). 
Le Celebranti, durante il banchetto, si scambiavano quindi motti osceni flagellandosi e invocando la grande Dea perché concedesse loro il dono di una prole numerosa e sana. 
Infine, durante la notte, le carcasse degli animali sacrificati venivano gettate in fosse e burroni. 

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