La società moderna vive di (pie) illusioni, fortemente voluta da imbelli e vigliacchi è fatta a loro uso e consumo, nemica di tutto ciò che è eccezione, o addirittura eccellenza, tende a piallare ogni cosa con il preciso intento di creare una realtà globale il più possibile omogenea e quieta, una massa indistinta che non desideri nulla più che le insipide gioie che il consumismo può offrire.
Le sue radici sono da ricercare nelle varie dottrine universaliste che, nel corso dei millenni, hanno avvelenato anime e cuore in ogni continente, in quel cristianesimo che vuole tutti gli uomini uguali davanti ad un Dio, nel socialismo di ogni matrice, fascista o comunista che sia, che vuole tutti gli uomini uguali di fronte allo stato e nel capitalismo che vede in tutti gli uomini uguali entità di consumo.
Tutti gli universalismi vogliono che gli uomini siano deboli e sottomessi, disposti a sacrificare ogni barlume di identità.
Preti, commissari, podestà e mercanti appartengono alla stessa medesima razza.
In questo desolante panorama l’esercizio delle proprie doti naturali, all’aperto, lontano da ogni moralità imposta ed ogni vizio acquisito, rappresenta l’unico vero mezzo di affermazione della propria essenza, non un semplice sistema per tenersi pronti ma un vero e proprio percorso spirituale che permetta di riprendere contatto con quelle forze ancestrali che la modernità ha allontanato, non potendone accettare, per ignavia e debolezza, l’esistenza.
Allenatevi quindi, vagate per boschi e campi, sacrificate agli Dèi e agli spiriti, riprendetevi ciò che di più prezioso possedete: la vostra anima.
E fate in modo che nessun predicatore orientale o mercante occidentale possa nuovamente rubarvela.
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