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venerdì 7 settembre 2018

Frawj

Teonimo derivante dal sostantivo femminile protogermanico *frawj il cui significato è “fanciulla”, identifica quella divinità del pantheon germanico che nella mitologia germanico scandinava è nota come Freyja ed il cui corrispettivo longobardo, stando a quanto scritto nella ʻHistoria Lagnobardorumʼ da Paul Warnefried, è Frea. È presente anche nel manoscritto in antico alto tedesco degli incantesimi di Merseburgo con il teonimo di Friia la cui forma ortografico normalizzata è Frīja.

Stando allʼEdda Poetica di Snorri Sturluson Freyja nacque dallʼunione fra Njörðr, dio del mare e dei naviganti, e la sorella di questʼultimo; i due ebbero un altro figlio prima di separarsi al quale diedero il nome Freyr.
Freyja dunque, alla stregua di suo padre e di Freyr, è una divinità appartenente alla stirpe dei Vanir. Con il concludersi della guerra scoppiata fra questi ultimi e gli Æsir ella si stabilì assieme con il fratello ad Ásgarðr divenendo 'en ágætust af ásynjum' (i.e. “la più illustre fra le Ásynjur”).
Ella è dèa della bellezza e dellʼamore, della seduzione e della fertilità, del seiðr (i.e. pratica sciamanica che le permette di prevedere il futuro e di dispensare sventura) ed infine dèa dellʼoro ché dʼoro sono le lacrime che ella piange per la lontananza di Óðr, marito suo e padre delle sue due figlie.
Sessrúmnir (i.e. “spazio per seggi”) è la sua dimora sita in Fólkvangar (i.e. “campi dellʼesercito”) dalla quale è solita allontanarsi ogni giorno su un carro trainato da due skogkatt (i.e. “ felini delle foreste”).
Freyja è anche dèa della guerra e della morte ché, come ci ricorda Snorri Sturluson nel ʻGrímnismálʼ, in Fólkvangar si raduna quella metà di guerrieri da lei scelti fra i caduti; lì
attendono che questʼultima li guidi in battaglia nel Ragnarök (i.e. “crepuscolo degli Dèi”).
In Freyja lʼamore e la guerra si mescolano sino a divenire un unicum inestricabile.
LʼAmore è Guerra; le sue ferite sono dolorose quanto quelle del freddo e bruciante ferro, le sensazioni che reca con sé sono inebrianti forse ancor di più di quanto non lo siano
quelle nate da una vittoria su di un campo di battaglia.

In un mondo come il nostro in cui ogni forma di conflitto è negata lʼultima guerra che ci è concesso combattere è quella dellʼAmore.
In essa sono presenti due dei tre fondamenti del vivere umano; il tendere ad un qualcosa di più alto ed il lottare strenuamente per raggiungerlo. Infine da essa può nascerne il terzo; una famiglia.
Per quanto sinora detto lʼAmore è caro agli Dèi, in quanto conflitto generatore, come pure lo sono Guerra e Poesia e dellʼAmore come della Guerra Freyja è la perfetta incarnazione.

- Dedicato ad una persona a me cara

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