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sabato 1 settembre 2018

La spiritualità dei Goti

I goti, popolo guerriero originario dell’estremo Nord spintosi fino alla Crimea prima di stabilirsi, nei suoi due rami principali, nei territori conquistati di Italia e Iberia. 

Insieme ai longobardi e ai cimbri rappresentano il più grande contributo etnico e spirituale di tipo germanico nel nostro paese. 

Le loro imprese belliche sono leggendarie e ben note, non ne parleremo quindi in questa sede che vuole invece approfondire un aspetto meno noto ma importantissimo: ciò che sappiamo della fede arcaica di questo popolo e sugli Dèi che esso soleva venerare.

Si tratta, ovviamente, di informazioni parziali, tratte da testi scritti da cristiani o da iscrizioni runiche, ma ugualmente sufficienti a tracciare i contorni della fede tribale di questo grande popolo guerriero.


Noti per essere stati i primi fra i germani ad adottare il cristianesimo, in realtà più in maniera formale che reale, almeno per i primi secoli, essi lottarono comunque strenuamente per mantenere le proprie tradizioni e per onorare le proprie divinità (e, aggiungiamo noi, per trasmetterle, co dimostra il fatto che è grazie a questi sforzi che ci è possibile ricostruire ciò che fu). 

Fu il capo tribale Athanaric, in particolare, a voler condurre questa lotta contro l’uniformante religione desertica, questo portò ad una guerra civile nel quale la parte cristiana venne appoggiata dai romani.


Dopo questa non breve, ma necessaria, introduzione passiamo ora ad analizzare quanto ci è stato trasmesso delle pratiche di questo popolo.


Come premessa va detto che i goti seguivano una via di tipo germanico, avevano, come ogni popolo sano, un fortissimo culto degli antenati e fulcro della loro ritualità era il kuni (il clan, la sippe), le cerimonie pubbliche erano svolte dal reiks, il capo del popolo mentre quelle di natura privata/domestica dal o dalla capofamiglia.


Sappiamo per certo di un culto di Tiwaz/Tyr che i goti chiamavano Teiws, considerato il progenitore divino della tribù, allo stesso modo abbiamo notizia di un culto dedicato a Gaut/Gapt, dal quale la dinastia regia del Amali discendeva, esso è quasi certamente Godan/Odinn (Gaut è una delle manifestazioni di Odino note dalle saghe del periodo tardo), sappiamo infine di un culto dedicato a Fairguneis, che i cronisti romani assimilavano a Giove, in tutta probabilità una manifestazione di Donar/Thor.

È altresì probabile, ma non certo, che esistesse un culto dedicato a Ingwaz. 

Sappiamo poi di una divinità (o forse uno spirito) chiamata Donaws, quasi certamente legata al fiume Danubio.


Non abbiamo notizie dei culti dedicato a divinità femminili da essi certamente praticati, non vi sono però ragioni per credere che questi si discostassero da quelli praticati da popoli affini. 





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