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lunedì 10 settembre 2018

Mazzamaurieddhri

I mazzamaurieddhri (i.e. sing. "Mazzamaurieddhru") sono dei folletti dispettosi, che si divertono a spaventare e prendersi gioco degli umani, con una predilezione particolare per i fattori come per chiunque chi altro viva in campagna.
Da dove vengo si è soliti parlare di "Uru" (credo si traduca in italiano con "Lauro"); questi è un folletto che all'occorrenza sa essere poco gradevole e che ha molto in comune con il leprecauno delle fiabe irlandesi di William B. Yeats.
L'Uru abita i campi coltivati, la macchia mediterranea e quel poco bosco che abbiamo in Salento ed è solitamente alto una cinquantina di centimetri; in Salento una quantità inaudita di persone sostiene di aver avuto a che fare con lui ed io mi limito a raccontarvi tutto quello che mi hanno detto sul suo conto.
Egli è magro, dinoccolato, con il cappello rosso. In genere la sua visita è notturna e silenziosa, e i suoi esiti possono variare da piccoli dispetti (e.g. la coda dei cavalli intrecciata, attrezzi spostati o rimossi, il latte inacidito) a piccoli vantaggi (e.g. attrezzi che prima non c'erano, monete, oggetti rotti riparati).
Ti alzi la mattina e noti che il cavallo ha la coda sciatta? Non c'è dubbio, è stato l'Uru.

Oltre a poterne osservare i risultati delle sue malefatte giocose, è possibile imbattersi nell'Uru in un incontro a tu per tu. La sua presenza è annunciata da soffi e bisbigli nella notte scura.
L'udire questi rumori è per un contadino motivo più che sufficiente per ritirarsi in casa ma nel caso in cui questi decidesse di restare lì all'aperto o se l'Uru decidesse di inseguirlo sino all'interno della sua casa, egli proverebbe brividi e tremori accompagnati da paura e sudori freddi causati dall'eccesiva vicinanza al folletto.
Una volta superato questo spiacevole sentire, prestando molta attenzione, è possibile vedere il folletto e se si è abbastanza scaltri e lesti si può persino sottrargli il cappello rosso ed averlo così al proprio servizio.
Se il massaro dovesse rifugiarsi lesto fra le mura della sua casa, l'Uru è solito interpretare questa fuga come una sfida lanciata dal massaro al suo infirizzo e per questa ragione passare ai fatti; il folletto assumerebbe allora un atteggiamento apertamente ostile con lo scopo di spingere il massaro al suicidio grazie ad una serie di inganni divertenti ché l'Uru non perde mai il suo carattere giocoso.
L'unico modo per scacciarlo è disgustarlo oltre misura; pare che l'unica cosa che gli faccia davvero ribrezzo sia vedere un individuo mangiare in un bagno preferibilmente non troppo pulito.

È facile ravvisare nei segni provocati dalla vicinanza dell'Uru quelli legati all'attacco di panico ed è altrettanto facile ravvisare nel andare a mangiare in un bagno uno dei modi per contrastarne gli effetti nefasti ché implica il focalizzarsi su di un cosa, il preparare del cibo, e su di un dove, il bagno; questi due elementi spesso vengono citati come palliativi nelle linee guida contro gli attacchi di panico.

Loreta Fasano, in collaborazione con le vie di Wodanaz

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