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giovedì 1 novembre 2018

Il valore tradizionale della caccia nella cultura tribale indoeuropea

 Siamo consapevoli che questo articolo provocherà dissensi e polemiche, lo pubblichiamo anche per questo, da tribalisti riteniamo infatti che sia necessario essere chiari fin dal principio, anche e soprattutto su argomenti che la morale odierna considera spinosi. 


La caccia ha sempre svolto un ruolo insostituibile nelle società indoeuropee, arcaiche come moderne, ha nutrito e addestrato alla guerra, al dolore e alla fatica generazioni su generazioni mantenendo, fino a poco meno di un millennio fa, la propria centralità nella formazione dell’uomo libero. 

Saper maneggiare un’arma alla bisogna, sapersi procurare il necessario alla sopravvivenza in un ambiente potenzialmente ostile erano, e sono, capacità di primaria importanza tese a forgiare in maniera incisiva la persona. 

L’avvento della società feudale prima e quello delle armi da fuoco poi hanno snaturato completamente la natura di questa arte antica quanto il mondo, rendendola prima esclusiva, edulcorata, di una élite spesso imbelle e parassitaria e successivamente democratica tramite l’introduzione di armi che permettono a chiunque di abbattere animali di ogni tipo. 

Qual è quindi la nostra posizione? È molto semplice, siamo non solo a favore della caccia ma la riteniamo esperienza indispensabile nella formazione di qualunque uomo che davvero vuol dirsi libero ma, al contempo, siamo fortemente contrari all’uso di armi da fuoco in quanto teso ad appiattire e rendere uguali gli uomini, la polvere da sparo è infatti una pialla che rende il debole in grado di competere con il forte, essa quindi corrompe la pratica venatoria snaturandone quindi l’insostituibile funzione formativa. 

Questa è la nostra linea in merito, nulla di più, nulla di meno. 

2 commenti:

  1. Concordo pienamente .
    Lo ammetto sono di parte ma o sempre pensato che lo scopo della caccia fosse vincere la diffidenza degli animali in astuzia.
    Conoscere i loro comportamenti diventare un tutt' uno con l' ambiente circostante l'abbattimento è l'atto finale .
    Troppo spesso vedo praticoni in giro per valli e boschi pericolosi per loro e per gli altri ,inutili squilli di telefonino che rompono l' aria del mattino .
    Ripeto sono di parte ma mi hanno insegnato a rispettare gli animali e l' ambiente in cui vivono.

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    1. Sono pienamente d'accordo con lei, la caccia è prima di tutto educazione e metodo, l'abbattimento è solo un atto di questo processo.

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