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lunedì 24 settembre 2018

Canti fra le rovine

Ombre fra le foreste, al ritmo di una nenia antica quanto il mondo danzano uomini mascherati.


Alce e renna, cervo e cinghiale si muovono a passi ritmici, misurati. 



Gli Dèi osservano, ballano, guidano. 

Dal mar baltico al mar del Giappone, dalle foreste di Scozia alle paludi del Po.

Eurasia tribale, bianca, sacra.


Così come un tempo, molto prima di ogni cattedrale, quando ancora la vita fluiva fra i mondi, indisturbata e rapida.


Così come sarà fra le rovine di questo mondo, quando gli scheletri anneriti delle città ospiteranno ancora danze, canti e tribù, mentre la natura farà il suo corso riprendendosi quanto le appartiene. 


Alla pioggia di fuoco seguiranno piogge benedette, che porteranno nuovamente la vita, spazzando via ogni traccia desertica così che il seme possa sconfiggere il cemento e tutto tornare come deve essere.

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