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venerdì 31 agosto 2018

Fortuna e saggezza

Un saggio siede innanzi alla propria dimora, guarda a Nord, ad una coppia di corvi che volano alto e fieri. 

Freddi inverni e lunghi anni ne hanno provato le membra ma una scintilla dell’antico vigore sembra brillare ancora negli occhi del vecchio capo.


Guerra e tregua, vittoria e sconfitta, vita e morte si susseguono nella sua mente, ricordi preziosi di una vita ormai giunta alla sua giusta conclusione. 

Le norne, artefici del destino di ognuno, stanno per tagliare il filo d’argento della sua lunga e fortunata vita. 

Egli sente già i canti del Gimlè e le risa e i racconti dei propri antenati ma il momento, per quanto vicino, non è giunto. 


Non ancora. 

Aspetta, spaziando con la vista nel vasto cielo. Ode gemiti di donna, lievi, poi sempre più forti.

Un urlo strazia la quiete del vecchio casolare racchiuso da una palizzata, seguito da un istante di silenzio e ancora, poco dopo, dal pianto prorompente di un neonato. 

Un giovane uomo si avvicina poco dopo al savio, gli somiglia, i lunghi capelli color della birra che brillano nella luce di quel pomeriggio d’autunno. 

Un maschio.

Un sorriso appena accennato compare sul volta dell’anziano patriarca. 


“Il figlio del figlio di mio figlio” pronuncia a mezza voce il comandante di un tempo “mai avrei pensato di vivere tanto a lungo da godere di una tale gioia. 

Sii il benvenuto Atenulf figlio di Atenulf.”


Una voce femminile richiama all’ordine, la levatrice richiede il piccolo perché questo possa essere porto alla madre. 

Padre e figlio tornano all’interno dell’edificio, seguiti a ruota dalla levatrice, devota a Frea e sempre borbottante.


Poco dopo, quando essa uscì nuovamente per portare al proprio padrone una tazza di brodo lo trovò ormai inerme, rivolto ancora a Nord, un sorriso grato stampato sul volto. 


Questa è la storia degli ultimi momenti di Atenulf figlio di Atenulf i cui antenati portarono lo stesso nome, conquistatore di terre, amante di donne, fedele a Godan e Fairguneis, ad essi elevò sacrifici e costruì altari. 



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