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lunedì 6 agosto 2018

Guerra

Poche cose sono malviste nei nostri tempi oscuri quanto la guerra.
La guerra, croce e delizia dell’uomo, essa rivela la vera natura di ciascuno, può essere terribile quanto generosa e donare a chi si distingue notorietà, terre e titoli. 
Il solo pronunciare questa parola, specialmente se accompagnata ad elogi, provoca isteriche reazioni negli imbelli, gente insulsa e codarda, buona a malapena per starnazzare come un oca (senza offesa per questo nobile animale, ovviamente). 
 
Ma perché essa spaventa tanto? La pace artificiale nella quale viviamo, figlia bastarda delle armi nucleari e della mutua distruzione assicurata, ha contribuito non poco alla formazione di questo sentimento, ma non ne è l’unica responsabile.
È cosa nota, infatti, che i valorosi, per quanto numerosi, sono e saranno sempre una minoranza fra le genti, se essi non vengono additati ad esempio il loro coraggio si rivela fine a se stesso, grande nella misura in cui può esserlo un uomo ma nulla di più.
Solo tramite l’esempio esso può aiutare i suoi simili ad essere migliori, e solo tramite la guerra, dura, ma necessaria e giusta come tutto ciò che è eterno, egli può espletare questo afflato divino, ciò che gli è stato donato.

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