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venerdì 24 agosto 2018

Von Ungern è il sogno di un’Eurasia mistica Parte IV

I concitati eventi che portarono alla caduta dell’Impero e al vigliacco assassinio della famiglia dello Zar ebbero un effetto devastante sul nostro, il mondo che aveva conosciuto, la società nella quale era cresciuto era stata spazzata via dalla rivoluzione.


Combattuto fra la fedeltà ad un regime ormai decaduto e la sua volontà di creare una società nuova si recò in Oriente dove collaborò a lungo con Semenov, ufficiale “bianco” autoproclamatosi Atamano, con il quale ebbe sempre un rapporto di rispetto misto a ribellione, pur rimanendone, almeno formalmente, il capo di stato maggiore. 


La sua Asiatskaja konaja divizija (Divisione di Cavalleria Asiatica) accoglie truppe provenienti da molti dei territori orientali del fu Impero, tutte animate da spirito controrivoluzionario e dalla fedeltà al proprio comandante, buriati, cosacchi, calmucchi e perfino volontari mongoli, coreani e giapponesi. 

La divisione trascorre il 1918 operando in Siberia, sulle coste del lago Baikal, arrivando talvolta a penetrare in Manciuria.


Nel 1919 lo ritroviamo a Cita, organizzatore di una conferenza pan-mongola nella quale espone, per la prima volta, il suo progetto di una teocrazia lamaista, che possa fungere da polo di unione per mongoli, tibetani, buriati e siberiani. 

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