Di fatto, le sedute di seiðr descritte dai testi ci presentano sempre una seiðkona, una spàkona (una «chiaroveggente», una profetessa). La descrizione migliore si trova nella Eiriks saga rautha: la spàkona possiede un costume cerimoniale tutt'altro che primitivo: manto azzurro, gioielli, un copricapo di agnello nero con pelli di gatto bianco; porta anche un bastone e, durante la seduta, si siede su di un cuscino di penne di gallina su di un piedistallo alquanto elevato. Aggiungiamo che certi tratti «sciamanìci» nel senso lato del termine traspaiono nella assai complessa figura di Loki; su questo dio, vedi l'eccellente opera di Dumezil (Loki, Paris, 1948). Trasformatosi in giumenta, Loki generò con lo stallone Svadhilfari, il cavallo ad otto gambe, Sleipnir. Loki può assumere varie forme animali, quella di una foca, di un salmone, ecc. Genera il Lupo e la Serpe del Mondo. Vola anche negli spazi dopo aver indossato il costume di penne di falco; ma questa veste magica non gli è propria, essa appartiene a Freyja. Ci si ricorderà che Freyja ha insegnato a Odino il seiðr; pertanto, questa tradizione la si può raffrontare con le idee circa l'arte del volo magico insegnato da una dea o da una maga ad un dio o ad un sovrano, ed analoghe leggende cinesi, Freyja, maestra del seiðr, possiede un costume magico di penne che le permette di volare alla stessa guisa degli sciamani; Loki sembra aver in proprio una magia più tenebrosa il cui senso è nettamente indicato dalle sue trasformazioni animali. La seiðkona (o valva, spàkona) va di fattoria in fattoria per rivelare l'avvenire degli uomini e predire il tempo, la qualità del raccolto, ecc. Porta con sé quindici giovinette e altrettanti giovani che cantano in coro. La musica ha una parte essenziale nella preparazione dell'estasi. Durante la trance l'anima della seiðkona lascìa il corpo e viaggia nello spazio; per lo più, assume la forma di un animale, come nell'episodio più su citato.
Per vari aspetti il seiðr si avvicina alla seduta sciamanica classica: il costume rituale, l'importanza del coro e della musica, l'estasi. Non ci sembra però che per questo si debba considerare il seiðr come sciamanismo stricto sensu: il «volo mistico» è un leit-motiv della magia universale e specialmente della stregoneria europea. I temi specificamente sciamanici - discesa agli Inferi per riportare l'anima del malato o per accompagnare il defunto - benché, come si è visto, siano presenti nelle tradizioni della magia nordica, non rappresentano un elemento essenziale nella seduta del seiðr. Questa sembra invece incentrarsi nella divinazione, il che vale quanto dire che ha piuttosto attinenza con la «piccola magia».
Orlando, in collaborazione con le vie di Wodanaz
Nessun commento:
Posta un commento