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sabato 25 agosto 2018

Von Ungern è il sogno di un’Eurasia mistica Parte V

Di lui i suoi nemici diranno che il suo buddismo era blando, e che egli appartenesse in realtà ad una qualche “setta” baltica, dedita ad antichi culti solari, la cosa, ad ogni modo, pare non gli dispiacque.


Del resto il von Ungern era sicuramente una persona profondamente spirituale che cercò, tramite il proprio operato, di dare fisicità alle sue visioni religiose ed è improbabile che esse si limitassero al solo buddismo, del quale comunque apprezzava particolarmente le componenti più antiche, sciamaniche. 


Il parere del sottoscritto è che egli guardasse molto più indietro, ai culti ugrici, indoeuropei e orientali che in tempi antichi avevano caratterizzato l’Eurasia e che, molto semplicemente, avesse trovato tracce meglio conservate di questi culti nel buddismo mongolo/tibetano, caratterizzato da una notevole influenza delle pratiche arcaiche, un punto di partenza sul quale ricostruire un Eurasia tradizionale, teocratica, eterna ed arcaica. 


A seguito dell’invasione cinese della Mongolia, conseguenza questa dell’evacuazione del corpo di spedizione giapponese dai territori della Transbaikalia, la Divisione di Cavalleria Asiatica si dirige verso la Mongolia dove dopo una campagna di alcuni mesi riesce a prendere Urga liberando il Buddha Vivente Jebtsu Damba, meglio noto come Boghdo Khan, e sconfiggendo la guarnigione cinese locale (forte di ottomila uomini, più del doppio di quelli a disposizione del Barone).


Diviene quindi Ungern Khan, Primo Signore della Mongolia e Rappresentante del Sacro Monarca, proclamato reincarnazione di Mahākāla da Thubten Gyatso, XIII Dalai Lama. 

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