Penda, Re di Mercia, personaggio poco conosciuto al di fuori
dell’ambiente dei culturi dell’antica via germanica, fu un condottiero anglo,
il più famoso ed il più potente fra i grandi Re anglosassoni fedeli ai nostri
antichi Dèi.
Già signore della guerra, asceso al trono di Mercia all’età di cinquantuno anni regnò per altri trenta lasciando un segno profondo e duraturo nella storia di quella che viene chiamata oggi Inghilterra.
Dopo appena due anni di Regno sconfisse i sassoni occidentali dei regni del Wessex, Cynegils e Cwichelm a Cirencester annettendo ai propri domini la valle inferiore del Severn e dando inizio a quella che sarà, per il resto dei suoi giorni, la sua battaglia spirituale e politica: la lotta contro il dilagare del cristianesimo.
Questo movimento, composto oltre che da Penda anche da molti sovrani locali anglosassoni indipendenti ancora fedeli all’antica fede e da alcune tribù gallesi minacciate dal feroce espansionismo dei nuovi regni cristiani, si oppose all’egemonia dell’allora Brytenwalda, il traditore degli Dèi Edwin, Re di Deira e Bernicia (i due regni uniti formeranno poi a seguito della battaglia il regno di Northumbria) arrivando a sconfiggerlo e ad ucciderlo nella battaglia di Hatfield Chase nel 632 e.c.
Penda annesse quindi ai suoi domini parte dei territori
meridionali del nemico e, venuto alla pace con questi, poté dedicarsi al
rafforzamento dei propri domini, una confederazione tribale il cui perno era
Penda stesso il quale, a differenza dei propri vicini Northumbri e sassoni, non
aveva la volontà di creare uno stato più centralizzato sul modello, ormai
dilagante specialmente fra i regni sassoni del sud, francone.
In questo periodo, sempre nell’ottica di un’opposizione al
cristianesimo, è da datarsi la guerra fra merciani e angli orientali, questi
ultimi, convertiti probabilmente da monaci franconi e sassoni, erano ormai
riuniti in un regno ostile alle politiche di Penda che miravano alla
conservazione della vera fede.
E’ assai probabile una collaborazione fra angli orientali, sassoni e northumbri (e, successivamente, anche gallesi) in chiave anti-merciani e contro colui che più di ogni altro incarnava il simbolo della resistenza dell’antica fede.
E’ assai probabile una collaborazione fra angli orientali, sassoni e northumbri (e, successivamente, anche gallesi) in chiave anti-merciani e contro colui che più di ogni altro incarnava il simbolo della resistenza dell’antica fede.
La Mercia era quindi all’epoca un regno circondato, una confederazione di liberi capi e liberi contadini che si opponeva, sola, all’avanzare della religione desertica.
Attaccati da ogni lato, spesso con scaramucce di confine, talvolta con azioni di guerra aperta, i merciani resistettero e contrattaccarono.
Nel 635 Re Ecgric di East Anglia fu sconfitto e ucciso
insieme al fratello dalle armate di Penda che poté quindi preservare, ancora
una volta, la sopravvivenza della confederazione merciana.
Si arriva quindi agli anni quaranta del settimo secolo e
allo contro con Oswald, Re di Northumbria e nuovo Brytenwalda, considerato
all’epoca la potenza egemone delle isole britanniche, il tacere delle fonti
cristiane sulle cause della guerra lasciano pensare che fosse questi
l’aggressore e che la Mercia (e, secondo alcune fonti, il Powys, dominio
gallese che ancora conservava una forte componente di fedeli alle antiche vie
celtiche) si stesse semplicemente difendendo da un’invasione.
Quali che fossero le cause di questo conflitto l’epilogo giunse con la battaglia di Maserfield che ebbe per gli invasori risvolti disastrosi, Oswald venne ucciso in battaglia, forse dallo stesso Penda, e la sua armata decimata e dispersa.
Quali che fossero le cause di questo conflitto l’epilogo giunse con la battaglia di Maserfield che ebbe per gli invasori risvolti disastrosi, Oswald venne ucciso in battaglia, forse dallo stesso Penda, e la sua armata decimata e dispersa.
Con il declino della potenza northumbra la Mercia si elevò al rango di maggior potenza locale e per anni gli uomini di Re Penda poterono compiere scorrerie nel territorio di Deira e Bernicia arrivando perfino a minacciare Bamburgh, capitale berniciana e principale roccaforte del territorio.
L’antica fede, minacciata da ogni angolo da predicatori, assassini e venduti di ogni risma, era ancora salda.
Nessun commento:
Posta un commento