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sabato 26 maggio 2018

Vikings o Dell'arte della guerra

Equipaggiamento

Nella società germanico scandinava ogni uomo libero possedeva armi ed era solito portarne con sé almeno una nella vita di tutti i giorni. Il tipo di armi e la fattura delle stesse indicavano il rango del portatore. Stesso principio valeva per quelle armi che venivano specificatamente usate in scontri campali o razzie. La lancia, arma prediletta da Odino, era onnipresente sui campi di battaglia affiancata dal più corto giavellotto spesso usato come arma da getto contro gli Skjaldborg nemici (i.e. formazioni serrate di scudi). Essendo entrambe di facile realizzazione venivano usate dai combattenti tutti senza distinzioni di rango. È necessario specificare che il numero di giavellotti di cui un individuo poteva disporre dipendeva dal fatto che l’individuo avesse o meno uno scudiero e quindi variava in base al rango. Altra arma spesso usata dagli uomini liberi era lo scramasax, una lama dotata di un solo filo di lunghezza e foggia variabili. La sua lunghezza dipendeva dal rango del proprietario mentre la sua foggia era espressione del popolo al quale il proprietario apparteneva. Ogni individuo disponeva infine di un’ascia; fosse stata quest’ultima forgiata per tagliar legna o specificatamente per il combattimento non era questione molto rilevante. Man mano che si ascendeva nella scala sociale iniziavano a comparire le prime asce da lancio eredi delle franziske usate durante il periodo vendeliano. Infine vi era la spatha, segno inequivocabile di appartenenza ai ranghi più elevati e quindi arma assai rara. Spesso le spathe avevano foggia differente per quanto concerne l’elsa - per le varie classificazione in base all’elsa si rimanda al Petersen. Le lame erano invece rigorosamente realizzate in materiale composito al fine di renderle più resistenti ed a causa del metodo di forgiatura presentavano dei ricchi disegni nella scanalatura.

Assieme ai ferri d’offesa, gli uomini erano dotati di strumenti di difesa come elmi e scudi rotondi. Mentre i primi erano alquanto costosi e spesso - stando all’iconografia del tempo - venivano rimpiazzati con berretti frigi in lana spessa, i secondi erano invece alla portata di tutti gli uomini liberi. Va però sfatato il mito per il quale i germani settentrionali utilizzassero gli scudi come mero strumento di difesa statica; il seguente passo della Grettis saga Ásmundarsonar testimona che gli scudi venivano spesso utilizzati come strumenti d’offesa:

“... Slær hann fæti sínum neðan undir skjaldarsporðinn svo hart að skjöldurinn gekk upp í munninn svo að rifnaði kjafturinn en kjálkarnir hlupu ofan á bringuna.”

“Egli spinse il fondo del suo scudo fin dento la bocca [dell’avversario] con cotanta forza da aprirgli il viso e facendone scendere la mascella sul petto suo.”

Infine erano pochi gli uomini liberi che potevano permettersi una cotta di maglia rivettata; spesso buona parte dello schieramento era composto da uomini con indosso la sola tunica od al più un cappotto in lana spessa, antesignano del gambesone tardo medievale. Spesso le tuniche indossate in battaglia erano intessute con fili dai colori sgargianti ed in base alla loro lunghezza si poteva determinare il rango dell’individuo che le indossava. I combattenti erano soliti scendere in battaglia con indosso la loro tunica migliore.

Ora ditemi voi, o gentile lettore, quanto dell’equipaggiamento ivi descritto sia presente nella serie televisiva Vikings. La risposta è la seguente, quasi nulla.

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