Si dice che il cristianesimo abbia ingentilito le nostre
genti, che abbia placato gli animi di uomini e donne convertendoli ad una vita
più pacifica e produttiva.
Ammesso che sia vero, seppur mai mancarono uomini e donne
nei quali il fuoco divino mai poté essere placato, a quale prezzo questo
avvenne?
Popoli un tempo fieri ed implacabili furono trasformati in
greggi ammansite, facilmente manipolabili dalla chiesa, dai Re, da chiunque
fosse in grado di suscitare in essi sufficiente paura o desiderio.
Il cristianesimo non agì da solo, la decadenza della
civitas, già infiltrata in molte società che ancora adoravano gli Dèi antichi,
contribuì a questo fine facendo del cristianesimo una delle sue armi più
potenti.
Tutti i moti rivoluzionari successivi, dal protestantesimo
alla rivoluzione francese, furono una semplice conseguenza di tutto ciò e sono
da considerarsi una continuazione di questo processo e non, come vorrebbero
taluni, una sua interruzione.
La stessa Chiesa cattolica, del resto, si è dimostrata
quanto mai pronta a piegarsi a mediare con ogni forza del suo tempo.
Preti, mercanti e commissari, del resto, appartengono alla
stessa razza, quella degli ori e delle blandizie, della cecità e del vacuo.
Solo tornando ai veri Dèi, alla nostra antica fede e ad una
società autentica, tribale e spirituale, è possibile combattere questo
fenomeno. In attesa che tutto crolli per poi rinascere, come è sempre stato, e
che il destino di ogni uomo e di ogni Dio si compia.
Nessun commento:
Posta un commento