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lunedì 11 giugno 2018

Indoeuropei nell’estremo Oriente antico

I Wusun, cavalieri d’Oriente

Di questo antico popolo indoeuropeo, orgoglioso e capace in battaglia, è molto difficile sentir parlare, almeno in Occidente, la storiografia occidentale moderna, drogata di civitas, presta già ben poca attenzione a quelli che furono i popoli indoeuropei stanziatisi su suolo europeo e tende ad ignorare quasi del tutto quelle tribù di nostri affini che, spinte dalla necessità o dalla sete di avventura, si avventurarono fino al lontano Oriente.

Fortunatamente gli orientali, che interagirono a lungo con queste genti, ci hanno lasciato molte testimonianze sulla vita e sugli usi di questi grandi popoli guerrieri.
L’origine del loro nome, come per tutte le grandi tribù, è avvolta dal mistero, deriva infatti dalla parola cinese 烏孫, che letteralmente significa “figli dei corvi” o “discendenti dei corvi”, è stata teorizzato anche il significato di “Popolo dei cavalli”, da áśva, cavallo in sanscrito, e dalla aśvin, uomo a cavallo in lingua indoiranica.

Originariamente vassalli (o parte del popolo) degli Yuezhi*, potentissima tribù indoeuropea affine, come gli stessi Wusun del resto, ai più noti Sciti*, divennero successivamente una tribù molto potente ed influente, che ebbe contatti con le maggiori potenze del tempo, sia indoeuropee che orientali.
Dalle fonti dell’epoca sappiamo di numerosi matrimoni politici fra principesse cinesi della dinastia Han e Gun-mo (re tribali) Wusun.
Divenuti con il tempo dei fidati alleati della dinastia vissero quindi ai confini dell’impero per diversi secoli senza tuttavia esserne assimilati e continuando a preservare la propria identità tribale per diversi secoli.

Scompaiono dalle cronache durante il V secolo, probabilmente incorporati dagli Eftaliti, potente unione di tribù nota in occidente come unni bianchi.


*Le tribù segnato con l’asterisco verranno trattate in futuro, sempre su questa rubrica.

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