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domenica 3 giugno 2018

Note di un camminatore

Siamo l'essenza i portatori, gli esuli del tempo.
Siamo primitivi per qualunque memoria.

Oggi come ieri, siamo artigiani, esploratori, cercatori, trovatori, poeti, scrittori, guaritori, portatori dai gesti semplici e forti.
Oggi come ieri, Non siamo commercianti.
Al bivio scegliamo senza paura, non ci fermiamo, e non perdiamo mai l'orientamento.
Siamo il faro per i dispersi, la pietra che le tempeste non abbattono. 

Siamo quel segno che rimane scolpito sulla pelle, nella memoria, sulla pietra, sul tronco, sulla terra.
Siamo animali, a volte persone, altre spirito dallo sguardo selvaggio, dalla pelle di tutti i colori. Ci muoviamo senza confini e siamo i folli per i molti che incontriamo.
Siamo i nemici dell'ordinario ed i protettori di ciò che non è ordinario, siamo la sveglia.

Siamo da evitare per molti ma saremo ricordati dai pochi che si alzeranno, che danzeranno, che voleranno o cammineranno.
Siamo quei pochi che non si comprendono, che non si imitano, che non possono essere intaccati dal falso. 
A volte siamo luce, altre tenebre, siamo il nero inconoscibile in fondo al baratro che lascia sognare, pensare, riflettere, che intimorisce e che è insondabile per profondità.
A volte siamo sciocchi, sembriamo comici ma mai sprovveduti e indifesi. 

Siamo i custodi di ciò che non deve morire, la speranza.

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